martedì 6 dicembre 2011

Quarto. Rottura.


La forchetta indugiava nervosa sul pezzo di filetto, che era diventato oramai parte di una melma informe assieme alla salsa al pepe verde. Jean aveva gli occhi fissi sul piatto, intorno a lui oggetti di design misti a mobili del Seicento fiorentino lo guardavano con disapprovazione. Così come i suoi genitori, Lucienne e Carlo Dandini.
-Non posso credere che tu faccia sul serio. Non puoi darci una simile delusione!- si disperò la madre, stretta e fremente nel suo tailleur di raso - Con tutto quello che abbiamo fatto e stiamo facendo per te! Sei solo un piccolo ragazzino immaturo!- Era fuori di sé.

martedì 29 novembre 2011

Terzo. Stasi.

Qualunque fosse la sua destinazione, qualunque meta lo costringesse ad affrettarsi, Jean aveva sempre amato camminare per le vie di Firenze. Amava passeggiare senza pensare a niente, odorando i profumi che arrivavano dai bar e dalle librerie, guardando le persone che camminavano con i volti scuriti dalle preoccupazioni, sentendo il frizzante vento autunnale sul viso. La sua mente si svuotava di tutto, si spegneva. Solo i sensi lavoravano a pieno regime, disordinatamente. Magnificamente.
Anche in quel momento si stava godendo la sua camminata, benché la destinazione fosse tutt'altro che idilliaca. Dopo l'amabile merenda con Laura stava camminando verso Piazza San Marco, poi l'autobus numero sette fino alla campagna tra Fiesole e Firenze, dove avevano casa i suoi genitori. Una bella villa in via dei Ferruzzi, quattrocento metri quadri di splendente solennità. Suo padre l'aveva ereditata da suo nonno, pioniere dell'industria tessile di Prato. L'avevano mantenuta grazie agli impieghi dei suoi genitori. Il padre dirigente della banca più importante della città, la madre neurologa laureata alla Sorbona, poi emigrata in Italia, e ora primario al Careggi.

venerdì 18 novembre 2011

Secondo. Il Bar.

 Stava in ginocchio, sulla sedia. Il calore dei fornelli gli aveva scaldato le guance, che erano diventate di un rosso acceso. Con le mani che stringevano forte lo schienale guardava suo zio, che gli sorrideva mentre faceva saltare sulla padella le cime di rapa. Lui non aveva mai voluto assaggiare le cime di rapa, avevano un aspetto orribile, eppure non riusciva a staccare gli occhi da quel polso. Il polso di suo zio. Eseguiva un movimento talmente dolce e perfetto, che era impossibile da non ammirare.
Con la sua vocetta da bambino di quattro anni gli chiese di provare. Lui gli rispose di no, era troppo piccolo per stare ai fornelli. Gli disse che un giorno però, diventato grande, avrebbe potuto compiere quel movimento come professione, sarebbe potuto diventare cuoco.
Jean non rispose, rimase con gli occhi incollati al polso. Quel giorno per la prima volta mangiò le cime di rapa. E gli piacquero.

-Jean? Mi stai ascoltando?-

lunedì 7 novembre 2011

Primo. Cambio.

La testa si reclinava regolarmente sul collo, con degli scatti repentini. I suoi occhi per quanto tentassero si restare spalancati si arrossavano sempre di più, si incrociavano e le lettere stampate, sempre più sfocate, si sovrapponevano. 
Un rumore sordo, un dolore lancinante alla fronte. Jean si era addormentato di botto sul libro di filosofia teoretica, e l'impatto con il duro tavolo della biblioteca delle Oblate era stato lancinante. Si massaggiò con vigore il punto dolorante, l'occhio semichiuso, l'imprecazione stretta fra i denti. Chiuse con rabbia il tomo che gli stava davanti con fare altezzoso, ma se ne pentì subito. Il rumore dei due chili di fitte pagine che si chiudevano rapidamente fecero voltare di scatto tutti i presenti, che lo guardarono con occhi truci. Jean arrossì, si alzò di fretta, fece cadere maldestramente alcune fotocopie che lo costrinsero a piegarsi per farne cadere altre, e si allontanò con passo svelto.

mercoledì 2 novembre 2011

Libera espressione.

Con questo post volevo fare dell'informazione sul mio sito. Forse in tutto questo tempo è stato frainteso come un semplice sito di opinione politica, di informazione, di attualità. Ma non era questo il mio intento. Mi sono concentrato in questo periodo su questi temi perché lo ho ritenuto necessario, perché ho creduto importante fare la mia parte per dare la mia idea su ciò che stava accadendo.
Tuttavia non era questo l'intento per cui è stato creato questo sito. In questo sito voglio raccontare storie, sensazioni, opinioni.
La politica è importante nella mia vita, ma non è tutto. Ho scritto si di politica in questi mesi, ma anche di sensazioni, riflessioni, esperienze personali. Era quello che mi passava per la testa, così come sarebbe potuta essere una poesia, o un racconto a puntate, o uno sfogo.
Per questo ho deciso di modificare la grafica del sito, per renderlo più adatto a tale scopo. Per ampliare i miei orizzonti.
Potrò scrivere di attualità, ma anche di qualsiasi altra cosa, non stupitevi.
Solo un chiarimento, nient'altro.

mercoledì 26 ottobre 2011

Abbandono.

Ascolto la radio e vengo a sapere che Berlusconi ha presentato la ricetta per la crescita italiana a Bruxelles senza lo straccio di un documento, parlando solamente di aria fritta. Accendo la televisione e vedo risse in Parlamento tra esponenti della nostra classe dirigente causate da una discussione sulla moglie di Bossi e sulla sua età di pensione. Apro il giornale e leggo che il nostro premier viene giustamente deriso da altri due premier di due Paesi europei, poiché su di Berlusconi e sulle cose che dice non rimane altro da fare se non ridere.

venerdì 21 ottobre 2011

Deliri di un illuso.

Sono passati alcuni giorni dall'ultima volta che ho scritto. Cinque per l'esattezza.
Non me la sentivo. Dopo la manifestazione di sabato mi sono sentito un po' schifato, un po' deluso, un po' arrabbiato. Un po' vuoto.
Mi sono sentito così perché mi sono trovato in mezzo a una cosa più grande di me, ma che alla fine si è dimostrata infinitamente più piccola dei miei ideali. I miei ideali, quelli di altre centinaia di migliaia di persone, che sabato hanno deciso come me di esprimere un disagio a chi fa finta di non accorgersene in maniera pacifica. L'unica maniera che conosca per far valere le mie idee.

domenica 16 ottobre 2011

Roma, 15 Ottobre. Verità di un manifestante deluso. Foto-reportage delle violenze.

Ci svegliamo all'alba, i cartelli sono già pronti. Anche noi siamo pronti per la manifestazione degli Indignati a Roma. Si è parlato di possibili scontri per una manifestazione a così larga partecipazione, ma noi non ce ne curiamo. Riteniamo importante manifestare oggi, lo vogliamo fare. Ci ritroviamo così, io e due miei amici, di fronte al pullman che ci porterà a Roma, stazione Anagnina.
Ore 12.30. Arriviamo a Roma. Alla stazione della metropolitana non si riesce a camminare. C'è una calca mostruosa,  tutti vogliono arrivare il prima possibile in Piazza della Repubblica, dalla quale partirà il corteo pacifico che ha in programma di arrivare a Piazza San Giovanni.

venerdì 14 ottobre 2011

Prove di cambiamento.

C'è elettricità, nell'aria. Insoddisfazione, rabbia, indignazione. La gente non ce la fa più, non dorme più. Non ha più sogni. Si è arrivati ad un punto di svolta radicale, il mondo di cartone per il quale continuiamo a pagare caro ogni giorno non sta più bene a nessuno. C'è una nuova consapevolezza nel cuore di ogni persona che si sta rendendo conto verso che parte sia sta andando.
Movimenti di protesta si stanno propagando a macchia d'olio in ogni Paese del mondo. L'indignazione continua a crescere.

mercoledì 12 ottobre 2011

Rabbia.

A volte mi pongo delle domande che creano in me una tale rabbia da star male. Partono dallo stomaco, schiumano di bile e vorrebbero uscire in un grido violento, disperato. Rispondere ad esse sarebbe semplice. Esaurirle sarebbe elementare. Applicarle ancora di più. Eppure la realtà si rifiuta di accettare la mia logica. Rimangono là, sospese, sole.

lunedì 10 ottobre 2011

Riflessioni su uno scomodo banco di formica.

Si muovono a frotte. Tutti insieme. Come automi camminano in greggi di grigio metallo e si riuniscono in fredde aule bianche, spoglie. Non si chiedono il perché, vanno e basta. Non si voltano, non si guardano attorno. Anch'io cammino con loro.
Sono nato con una mente bella, fresca, piena d'idee. Mi sembrava tutto immediato, semplice. Tutto mi sembrava arrivabile. Credevo di essere destinato a qualcosa, la mia sola sicurezza era la mia fantasia. Il fuoco della curiosità ardeva con vigore nei miei occhi. Poi tutto è cambiato. I colori in me si sono affievoliti, sciupati. La mia fantasia si è impoverita, i miei occhi si sono spenti. Non vi brucia più nulla dentro.
Adesso cammino anch'io nel gregge. Adesso sono anch'io uno studente. Siedo nelle aule spoglie, su sedie anonime, appoggiato a banchi ancora più anonimi.

venerdì 7 ottobre 2011

Corteo studentesco del 7 Ottobre. Firenze.

Firenze, 7 Ottobre 20
Il lento fumo blu delle sigarette si alza da un gruppetto di ragazzi sul ciglio di un binario della stazione centrale di Firenze. Nei loro sguardi c'è eccitazione, speranza, divertimento. Voglia di partecipare, di essere veramente attivi. Ci sono anch'io, lì in mezzo. Anch'io sono sul ciglio del binario, anch'io ho una sigaretta in bocca, anche i miei occhi ridono speranzosi. Buttiamo le sigarette ormai completamente arse, e ci incamminiamo nel freddo di Ottobre stretti nelle nostre colorate ed allegre felpe. La nostra destinazione è una piazza non lontana, piazza San Marco.

martedì 4 ottobre 2011

Sono stato militare, una volta.

Colletti inamidati stringono il collo facendo affiorare dalla pelle umida di sudore il sinuoso profilo della carotide. Le medaglie sulla giacca di lana tintinnano cristalline al passaggio del caldo vento estivo. Il cappello è troppo stretto, crea un cerchio alla testa. Restare immobili è difficile, e doloroso. Ma il militare non lo sente, il dolore. E' solo una cerimonia. Una rappresentazione del lustro della Forza Armata.

domenica 2 ottobre 2011

1.210.406 motivi per continuare a credere nella Democrazia.


Ne sarebbero bastate 500.000, di firme. Invece ne sono arrivate più del doppio. Gli italiani ci sono e lo hanno dimostrato, sia a Giugno che adesso.

giovedì 29 settembre 2011

(S)fiducia nel parlamento.

Dare la propria fiducia a una persona è una cosa importante. Almeno per me lo è sempre stato. Do la mia fiducia solo alle persone che ritengo che se la meritino, che sicuramente non la tradiranno. Io ti do la mia fiducia perché sei come me, sei tutto d'un pezzo, e non mi tradirai mai.
Meglio eletto che nominato (dalla mafia).
Così è in ambito politico. Se si da fiducia ad un parlamentare è perché si ritiene che egli la meriti. Che sia come noi. Perché si vota una sfiducia, in parlamento? Perché dei politici dovrebbero abbassare un ministro della Repubblica al livello dei normali cittadini? Semplice. Perché non ha più la loro fiducia.

martedì 27 settembre 2011

Un soffio di informazione. Forse.

"Per i siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica, le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate, entro quarantotto ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono." Così recita un passo del ddl firmato dal molto virtuoso Alfano. La legge bavaglio, per intenderci. Quella delle intercettazioni e così via.
Non è finzione, né uno scherzo di cattivo gusto. Vogliono farlo davvero, stavolta vogliono provarci in questo modo. Togliere quasi completamente la libertà di stampa tradizionale a questo Paese evidentemente non era abbastanza. Adesso neanche internet -solo in Italia, chiaramente- ci è rimasto, visto che se domani il decreto verrà approvato ogni articolo telematico non godrà più di alcuna libertà.
Come spiega il comma sopra riportato, ogni qualvolta che l'interessato di un articolo di un sito ritenga -a ragione o no- che il suo contenuto non corrisponda a verità, basta che mandi una e-mail all'amministratore del sito e quest'ultimo sarà obbligato a cambiare l'articolo entro quarantott'ore lasciandone invariate le caratteristiche grafiche e l'accessibilità.

domenica 25 settembre 2011

Bella, la Televisione di tutti i giorni

A volte mi capita di accendere la Tv. Non che sia contrario alla sua esistenza: la Televisione è tutto ciò che tiene in contatto -in modo veritiero o no- la gente comune con il mondo intero e con quei fatterelli che ogni giorno vi accadono. Il fatto è che ogni volta ce la accendo provo un moto di disgusto. Informazione di partito. Donne seminude. Marketing di tutto ciò che sia comprabile, ma questa è un'altra storia
Luca Telese e nicola porro.
Tuttavia ieri mi è capitato di accenderla dopo cena. Su La7 c'era InOnda, il programma di approfondimento di Luca Telese e -appreso con mio grande dispiacere solo ieri- la new entry Nicola Porro, vicedirettore del Giornale di famiglia. Sorvoliamo sul fatto a dir poco incredibile della sostituzione di Luisella Costamagna per misteriose pressioni politiche su La7 affinché un Berluschino affiancasse Telese nella conduzione del programma. Soffermiamoci su ciò che è stato detto e fatto durante la puntata.

martedì 20 settembre 2011

Vacue, quotidiane seghe mentali

E' da qualche giorno che mi guardo in giro. Per le strade, per i corridoi del mio Liceo, nei bar, nei locali. Sarà anche uno dei paesi più "vecchi" al mondo, l'Italia, ma i giovani di certo non ci mancano. Ne vedo tanti. Anch'io sono un giovane. Anch'io sono uno dei futuri motori del nostro apparato statale. Anch'io sono il futuro.
I giovani sono ciò che di più attivo, critico, propositivo e pieno di energia in uno Stato moderno ci dovrebbe essere. Magari in Italia per alcune cose è anche così. Ma la politica? Quanto partecipano i nostri giovani alla politica? Quanto ci tengono a far valere le proprie idee?
Molte volte mi sono posto queste domande, e altrettante volte la risposta è stata sconfortante, disarmante. Non c'è interesse per la politica, che sembra lontana anni luce da una generazione che per un terzo è completamente disoccupata, che negli eccessi trova la sua unica ragione di vita, e a cui la vita stessa non ha fatto altro che regalare vane illusioni.

sabato 3 settembre 2011

Ovunque mi giri, solo il vuoto

Ne serve di tempo, per crearsi una vera idea politica. Bisogna guardarsi attorno, osservare, ascoltare, pensare, formarsi uno spirito critico. -Questo tizio non mi piace, non voglio che mi rappresenti, quest' altro ha delle belle idee, ma non mi sembra per niente determinato. Ecco, lui sì che incarna tutto ciò in cui credo, vedo una fiamma ardergli negli occhi: a lui andrà la mia fiducia, e il mio voto.- Semplici pensieri. Comuni. Come può ognuno di noi non avere una sana e ben salda idea politica? Peccato che adesso non sia più così semplice affidarsi alla politica e sia ancora più difficile credere che qualcuno possa lottare seriamente per noi.
Pierluigi Bersani
Questi sono i giorni dell'ennesima manovra economica pasticciata ed inutile, le ore della vergogna per un governo che ha perso anche l'ultima goccia di credibilità che aveva in Europa e nel mondo e per un premier che per l'ennesima volta umilia il popolo italiano facendosi ribeccare con le mani nella marmellata, o meglio nel suo portafoglio per pagare "i suoi papponi spacciatori di cocaina" -come scrive il Times-. D'accordo, il partito politico che ci governa ha perso la nostra fiducia, oltre che quella del mondo intero. Ci ha fatto passare per gli zimbelli d'Europa, per un popolo di corrotti e puttanieri.

sabato 6 agosto 2011

La casa brucia, e la Casta si gratta

Spread ai massimi storici. Declassamento dei titoli di stato USA per la prima volta nella storia. La più grande crisi finanziaria dopo il tracollo Lehman Brothers, e tutto quello che ci ritroviamo tra le mani è una classe politica completamente impreparata, che non riesce a far nulla di concreto per un'Italia nell'occhio del ciclone degli speculatori di borsa.
Tremonti e Berlusconi durante la conferenza stampa.
Fino a ieri è durato il nonvedo-nonsento-nonparlo dei nostri rappresentanti che, guidati da un B. più in forma che mai nei suoi deliri del tuttovabene, non volevano altro che godere delle loro meritate vacanze dopo un anno di duro lavoro. Davvero meritate queste vacanze poi non lo sono davvero, visto che in un anno le due camere sono riuscite solo a lavorare un terzo di quanto dovevano, a bocciare due sole proposte di legge per farne arenare altre 786, ed infine sono riuscite a far quadruplicare il tempo necessario ad una legge per il suo via libera.

mercoledì 27 luglio 2011

Altro che precari, l'Italia peggiore (e omofoba) è la Casta

293 sì, 250 no,21 astenuti. La pregiudiziale contro le aggravanti per i reati di omofobia è approvata. Sembrerà quasi di usare un'espressione riccorrente del "politichese", ma ieri la Camera dei Deputati ha veramente segnato una pagina nera della democrazia italiana. Non è bastato il voto omologo di due anni fa e la lotta che deputati come Anna Paola Concia, Pd, hanno intrapreso per una norma sacrosanta e moderna quale l'aggiunta di aggravanti in ambito penale per i reati a sfondo omofobo.
Anna Paola Concia, Mara Carfagna e Vladimir Luxuria










Nulla da fare. La parte cattolica e bigotta del parlamento -Udc, Pdl e Lega- ha giudicato la legge incostituzionale, visto che tutti i cittadini devono ricevere lo stesso trattamento dalla legge e un atteggiamento diverso nei confronti delle persone omosessuali sarebbe intollerabile. Veramente coerenti con loro stessi, non c'è che dire. Il Lodo Alfano, l'immunità, il legittimo impedimento, il "frodo" Mondadori, il processo breve e il processo lungo, quelle si che sono leggi garanti della nostra Costituzione e che consentono a tutti i cittadini di essere uguali davanti alla legge. I nostri politici hanno veramente toccato il fondo di ogni decenza, e non se ne rendono conto. Probabilmente in questo modo la parte conservatrice del nostro parlamento sperava di ingraziarsi i disorientati elettori di matrice cattolica, ma in questo modo hanno reso l'Italia l'unica nazione europea che non si è adeguata al trattato di Lisbona in merito ai pari diritti dell'uomo.

lunedì 25 luglio 2011

NO TAV, vittime della disinformazione

L'incendio alla stazione di Roma Tiburtina
Ore 4 del mattino di domenica 24 Luglio, scalo ferroviario di Roma Tiburtina. Un violento incendio divampa all'interno del cantiere sovrastante i binari di transito. L'incendio, spento dopo decine di ore di lotta dei vigili del fuoco, ha creato enormi disagi alla circolazione ferroviaria in tutta Italia e i ritardi si sono accumulati in tutte le più importanti stazioni. 
Dopo una prima indagine durante la giornata di oggi è stato appurato che l'incendio non è di origine dolosa, ma semplicemente dovuto a un cortocircuito causato dalla negligenza delle misure di sicurezza. Un incendio di natura colposa quindi, non dolosa.

sabato 23 luglio 2011

Politica vs Giustizia. La fine di un'epoca

Basta sfogliare senza tanta attenzione un quotidiano, o scorrere distrattamente i titoli iniziali di un qualsiasi telegiornale per accorgersi che su tutte le cronache possibili all'interno dell'informazione troneggia incontrastata quella politica e che in essa l'argomento che riduce tutti gli altri ad un mero ruolo di terza pagina o di approfondimento è quello che riguarda la giustizia. O magari la giustizia politica.
Non è di certo un dramma, né una sensazionale scoperta: i giornalisti devono -o più propriamente dovrebbero- interessarsi e far interessare l'opinione pubblica su ciò che più da vicino li riguarda, cioè la politica, il modo in cui i nostri rappresentanti prendono delle importanti decisioni che ci riguardano tutti, in prima persona. Ecco il perché della frequenza di notizie riguardanti la cronaca politica.

giovedì 21 luglio 2011

Lotta di trincea tra partiti, la giustizia come al solito è l'unica priorità

Il deputato Pdl Alfonso Papa 


Dopo arringhe di difesa, discorsi pro e contro un voto segreto o dichiarato che sia e uno scrutinio che ha ammutolito in un primo momento le due camere per poi trasformarsi in una rissa da stadio, è stato deciso che il deputato Pdl Alfonso Papa deve essere imprigionato in custodia cautelare, cosa che ha già fatto costituendosi immantinente alla GdF,  e che il senatore ex-Pd Alberto Tedesco è un innocente uomo libero.