giovedì 29 settembre 2011

(S)fiducia nel parlamento.

Dare la propria fiducia a una persona è una cosa importante. Almeno per me lo è sempre stato. Do la mia fiducia solo alle persone che ritengo che se la meritino, che sicuramente non la tradiranno. Io ti do la mia fiducia perché sei come me, sei tutto d'un pezzo, e non mi tradirai mai.
Meglio eletto che nominato (dalla mafia).
Così è in ambito politico. Se si da fiducia ad un parlamentare è perché si ritiene che egli la meriti. Che sia come noi. Perché si vota una sfiducia, in parlamento? Perché dei politici dovrebbero abbassare un ministro della Repubblica al livello dei normali cittadini? Semplice. Perché non ha più la loro fiducia.

martedì 27 settembre 2011

Un soffio di informazione. Forse.

"Per i siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica, le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate, entro quarantotto ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono." Così recita un passo del ddl firmato dal molto virtuoso Alfano. La legge bavaglio, per intenderci. Quella delle intercettazioni e così via.
Non è finzione, né uno scherzo di cattivo gusto. Vogliono farlo davvero, stavolta vogliono provarci in questo modo. Togliere quasi completamente la libertà di stampa tradizionale a questo Paese evidentemente non era abbastanza. Adesso neanche internet -solo in Italia, chiaramente- ci è rimasto, visto che se domani il decreto verrà approvato ogni articolo telematico non godrà più di alcuna libertà.
Come spiega il comma sopra riportato, ogni qualvolta che l'interessato di un articolo di un sito ritenga -a ragione o no- che il suo contenuto non corrisponda a verità, basta che mandi una e-mail all'amministratore del sito e quest'ultimo sarà obbligato a cambiare l'articolo entro quarantott'ore lasciandone invariate le caratteristiche grafiche e l'accessibilità.

domenica 25 settembre 2011

Bella, la Televisione di tutti i giorni

A volte mi capita di accendere la Tv. Non che sia contrario alla sua esistenza: la Televisione è tutto ciò che tiene in contatto -in modo veritiero o no- la gente comune con il mondo intero e con quei fatterelli che ogni giorno vi accadono. Il fatto è che ogni volta ce la accendo provo un moto di disgusto. Informazione di partito. Donne seminude. Marketing di tutto ciò che sia comprabile, ma questa è un'altra storia
Luca Telese e nicola porro.
Tuttavia ieri mi è capitato di accenderla dopo cena. Su La7 c'era InOnda, il programma di approfondimento di Luca Telese e -appreso con mio grande dispiacere solo ieri- la new entry Nicola Porro, vicedirettore del Giornale di famiglia. Sorvoliamo sul fatto a dir poco incredibile della sostituzione di Luisella Costamagna per misteriose pressioni politiche su La7 affinché un Berluschino affiancasse Telese nella conduzione del programma. Soffermiamoci su ciò che è stato detto e fatto durante la puntata.

martedì 20 settembre 2011

Vacue, quotidiane seghe mentali

E' da qualche giorno che mi guardo in giro. Per le strade, per i corridoi del mio Liceo, nei bar, nei locali. Sarà anche uno dei paesi più "vecchi" al mondo, l'Italia, ma i giovani di certo non ci mancano. Ne vedo tanti. Anch'io sono un giovane. Anch'io sono uno dei futuri motori del nostro apparato statale. Anch'io sono il futuro.
I giovani sono ciò che di più attivo, critico, propositivo e pieno di energia in uno Stato moderno ci dovrebbe essere. Magari in Italia per alcune cose è anche così. Ma la politica? Quanto partecipano i nostri giovani alla politica? Quanto ci tengono a far valere le proprie idee?
Molte volte mi sono posto queste domande, e altrettante volte la risposta è stata sconfortante, disarmante. Non c'è interesse per la politica, che sembra lontana anni luce da una generazione che per un terzo è completamente disoccupata, che negli eccessi trova la sua unica ragione di vita, e a cui la vita stessa non ha fatto altro che regalare vane illusioni.

sabato 3 settembre 2011

Ovunque mi giri, solo il vuoto

Ne serve di tempo, per crearsi una vera idea politica. Bisogna guardarsi attorno, osservare, ascoltare, pensare, formarsi uno spirito critico. -Questo tizio non mi piace, non voglio che mi rappresenti, quest' altro ha delle belle idee, ma non mi sembra per niente determinato. Ecco, lui sì che incarna tutto ciò in cui credo, vedo una fiamma ardergli negli occhi: a lui andrà la mia fiducia, e il mio voto.- Semplici pensieri. Comuni. Come può ognuno di noi non avere una sana e ben salda idea politica? Peccato che adesso non sia più così semplice affidarsi alla politica e sia ancora più difficile credere che qualcuno possa lottare seriamente per noi.
Pierluigi Bersani
Questi sono i giorni dell'ennesima manovra economica pasticciata ed inutile, le ore della vergogna per un governo che ha perso anche l'ultima goccia di credibilità che aveva in Europa e nel mondo e per un premier che per l'ennesima volta umilia il popolo italiano facendosi ribeccare con le mani nella marmellata, o meglio nel suo portafoglio per pagare "i suoi papponi spacciatori di cocaina" -come scrive il Times-. D'accordo, il partito politico che ci governa ha perso la nostra fiducia, oltre che quella del mondo intero. Ci ha fatto passare per gli zimbelli d'Europa, per un popolo di corrotti e puttanieri.