tag:blogger.com,1999:blog-50956229899412884132024-03-05T04:40:47.134-08:00Fake ClickAndreaTarchihttp://www.blogger.com/profile/06473776508682945891noreply@blogger.comBlogger26125tag:blogger.com,1999:blog-5095622989941288413.post-83039799222219486682012-02-04T09:24:00.000-08:002012-02-04T09:25:19.410-08:00Sesto. Stop&go.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCcq_IBhHFoSqibFagqCnMe6Wwn6pHqowGcLrndUIPRJ_3zQj_xnYrtS_9FAV7limnIZQvQx9kV_yLy8XCHVWLRlrRVzyFhPS9L09G43gnhpfPybsoy6nE2LoBzoGaLxv5MJ5VGvAHvTI/s1600/95898548.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCcq_IBhHFoSqibFagqCnMe6Wwn6pHqowGcLrndUIPRJ_3zQj_xnYrtS_9FAV7limnIZQvQx9kV_yLy8XCHVWLRlrRVzyFhPS9L09G43gnhpfPybsoy6nE2LoBzoGaLxv5MJ5VGvAHvTI/s320/95898548.jpg" width="320" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEij8NIJje82d9luZkfZGNImu-wP5KJHXobTeDtGbrhrw9us8NbtmFkX_bVvfxm2xqGdSNEjuqzQUnv39QPpfGZSfN2eZ9-AM1Qymu6pNPPdGH0YcnAq-8wfIt_P5xdCORvRrGUU1soSAHg/s1600/95898548.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><br />
</a></div><div style="text-align: justify;">Jean posò l'ultimo bicchiere sullo scolapiatti e si asciugò le mani con lo strofinaccio. Si girò con aria soddisfatta. Checco, dopo la giornaliera chiamata ai suoi genitori partiti per un viaggio enogastronomico in Cina, si era rumorosamente addormentato sul divanetto.</div><div style="text-align: justify;">Jean si avvicinò alla televisione, che trasmetteva per nessuno spettatore un film d'azione degli anni Ottanta. Checco dormiva rannicchiato troppo beatamente per essere svegliato, quindi Jean pensò che sarebbe stato meglio lasciarlo lì. Gli mise una coperta di pile addosso e si diresse verso l'ingresso e si mise il cappotto. Aprì la porta con delicatezza e se la richiuse alle spalle solo dopo aver controllato con ripetuti palpeggiamenti a pantaloni e tasche della giacca di avere le chiavi con sè. Salì le scale lentamente, finché non si imbatté in una porta di metallo. La aprì non senza mugolare per la fatica e si ritrovò sul tetto della palazzina.</div><div style="text-align: justify;">Sul tetto vi era uno spiazzo, quasi completamente sgombro, che gli studenti utilizzavano d'estate per dare festicciole piene di amici e di alcol etilico. Tuttavia quella era una fredda notte invernale, e lassù non c'era niente e nessuno, eccezion fatta per la sdraio portata là appositamente da Jean un paio di mesi prima. </div><div style="text-align: justify;">Quello era uno dei suoi posti preferiti, pensò Jean. Lì poteva stare completamente da solo. Solo con le stelle, solo con le luci della città, solo con i suoi pensieri. Poteva chiudere gli occhi e svuotare la mente.</div><div style="text-align: justify;">Si avviò verso la sdraio e si sedette. Tirò fuori fuori una sigaretta e se la mise in bocca e se l'accese. Tirò un ampia boccata, i polmoni si riempirono e i muscoli si distesero. Che bellezza, pensò Jean. Chiuse gli occhi per un attimo.</div><div style="text-align: justify;">Benché si trovasse nel cuore della città quella sera le stelle erano abbastanza visibili. Ecco su in cima il Grande Carro, e più a destra l'Orsa Minore con la Stella Polare che luccicava attaccata alla sua coda. Un po' più in basso la cintura di Orione, con le tre stelline allineate che sembravano ammiccare all'osservatore maliziosamente. Ma dov'è lei, la più bella? Ma sì, eccola là Sirio, che con la sua luce in alcune notti rischiara la terra più della luna, che con il suo spendore illumina il cuore degli uomini che attraversano le notti più buie! </div><div style="text-align: justify;">Gli occhi di Jean brillavano, e mille occhi luccicavano specchiandosi nei suoi. Tirò un' altra boccata dalla sigaretta e stavolta gli provocò un piacere travolgente. Distolse gli occhi dalla volta celeste, si lasciò cadere sullo schienale della sdraio e li chiuse lentamente. Le palpebre gli bruciavano piacevolmente sugli occhi.</div><div style="text-align: justify;">Ripensò ai fatti della giornata e un accenno di sorriso gli si dipinse sul volto.</div><div style="text-align: justify;">E il Tutto in quel momento fluì in Jean, o almeno così gli parve.</div><br />
<div style="text-align: center;">***</div><br />
<div style="text-align: justify;">La mattina seguente Jean si alzò di buon ora e si fece una doccia rapida. Avrebbe voluto vestirsi dignitosamente, ma come al solito il risultato fu tutt'altro che soddisfacente. Chiaramente la moda non sarà mai il mio mestiere, pensò Jean con un poco di mestizia dipinta sul volto mentre osservava allo specchio l'infelice accostamento di colori tra il suo maglione di lana blu e i jeans sgualciti marrone chiaro.</div><div style="text-align: justify;">Checco, che si era appena svegliato, passò stropicciandosi gli occhi davanti a Jean, il quale era ancora intento a girarsi e rigirarsi con aria alquanto stupida di fronte allo specchio del salotto. Checco guardò il suo amico scuotendo la testa esasperato e si avviò verso camera sua.</div><div style="text-align: justify;">Jean lo guardò con astio, odiava l'abilità di Checco nel vestire e nel sembrare sempre in ordine. Si avviò verso il cucinino, si preparò un toast e si versò un bicchiere di succo d'arancia. </div><div style="text-align: justify;">Proprio mentre stava per addentare la sua colazione Checco tornò in salotto e gli lanciò un paio di pantaloni, di colore grigio chiaro. -Almeno oggi cerca di avere un minimo gusto nel vestire, amico. Vestito così sembri veramente un idiota. - Jean lo ringraziò con un sorriso.</div><div style="text-align: justify;">Già. Quel giorno era un giorno speciale per Jean. Aveva un colloquio con la Royal Carribbean International Italia, per quel lavoro che gli aveva consigliato suo zio, come sguattero nella nave da crociera che sarebbe partita la settimana dopo da Marsiglia per una viaggio attraverso le isole del Mediterraneo. Un'occasione da non perdere.</div><div style="text-align: justify;">Jean trangugiò in un paio di bocconi il toast mandandolo giù con il succo e si infilò il cappotto che aveva ancora la bocca piena.</div><div style="text-align: justify;">Salutò il suo coinquilino con un -Ciao!- soffocato dal toast aranciato, sbatté la porta e si lanciò sulle scale pronto ad affrontare agguerrito una nuova giornata.</div><div style="text-align: justify;">Sull'autobus Jean non fece altro che pensare al colloquio. Sapeva l'inglese, il francese e l'italiano perfettamente ma per il resto non aveva altre conoscenze professionali. Certo, non avrebbe dovuto svolgere lavori complicati o di responsabilità. A lavare i piatti e a pulire le cucine erano capaci tutti, diamine. Eppure Jean non si sentiva affatto tranquillo, quella era una bella occasione, e aveva una paura tremenda di lasciarsela suggire.</div><div style="text-align: justify;">Scese dall'autobus in Viale Gramsci e si diresse verso l'ufficio della Royal Carribbean. Era una bella giornata di sole, le nuvole erano candide nel cielo. In una qualsiasi giornata del genere Jean si sarebbe messo a guardare il cielo con aria rapita, per poi finire a sbattere contro un passante che gli avrebbe bestemmiato dietro. Ma non quel giorno. L'ansia per il primo colloquio di lavoro della sua vita era troppa.</div><div style="text-align: justify;">Fece in dieci minuti la strada che normalmente avrebbe fatto in venti, e finalmente arrivò al palazzo dove c'era la filiale della compagnia di crociere più grande del mondo. Suonò il campanello, entrò e salì le scale fino alla porta di vetro con il logo della compagnia stampato sopra.</div><div style="text-align: justify;">Aprì la porta lentamente e la vide. </div><div style="text-align: justify;">Fu come un fulmine, e da quel momento nulla fu come prima.</div><div style="text-align: justify;"><br />
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</div><div style="text-align: justify;">Continua...</div>AndreaTarchihttp://www.blogger.com/profile/06473776508682945891noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5095622989941288413.post-23570203515774620172012-01-15T03:15:00.000-08:002012-02-04T09:26:29.131-08:00Quinto. In cucina.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxy0GpiQADOuCd0RyRR4_-S8vnm88SF_M4-nuywKynluObHZxQS6Lu6nyRMgNlcOI-_O6UV4Jj8P-9CFeDFJ3cJPztxlNf_BW3M0BVzpryhf264XMjRZDUqvAcWeeFZihyIbKYFPxXlfM/s1600/114507385.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="191" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxy0GpiQADOuCd0RyRR4_-S8vnm88SF_M4-nuywKynluObHZxQS6Lu6nyRMgNlcOI-_O6UV4Jj8P-9CFeDFJ3cJPztxlNf_BW3M0BVzpryhf264XMjRZDUqvAcWeeFZihyIbKYFPxXlfM/s320/114507385.jpg" width="320" /> </a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Scese dalla macchina svogliatamente, le forze necessarie a combattere contro i genitori erano state immense, e Jean ne era uscito veramente provato. Diede una spinta alla portiera della Matiz, che però si posò senza rumore sui cardini. Imprecando tra sè e sè si riavvicinò alla macchina e chiuse lo sportello con violenza. Checco lo raggiunse e insieme si incamminarono verso casa. Durante il tragitto da casa Dandini sino alla zona universitara di Novoli Jean non aveva proferito parola, e Checco aveva rispettosamente accettato il suo turbamento. Camminarono in silenzio, con le mani affondate nei cappotti. Jean tirava su con il naso.</div><div style="text-align: justify;">Checco decise di rompere il silenzio. -Pesante, vero?-</div><div style="text-align: justify;">Jean alzò gli occhi, che in quel momento sembrarono gelidi come ghiaccio. -Non immagini quanto.-</div><div style="text-align: justify;">Arrivarono di fronte al portone, Checco infilò la chiave la girò. Superate le due rampe di scale entrarono in casa.<br />
<a name='more'></a>L'appartamento era piccolo, ma molto accogliente. Checco aveva ereditato il gusto nell'arredamento da sua madre, inguaribile girovaga che aveva vissuto in decine di posti in tutto il mondo. Arazzi del Guatemala pendevano dalle pareti mischiandosi a manifesti parigini e il pavimento era coperto da tappeti persiani dei più svariati colori che s'intonavano perfettamente al divano coperto da un poncho messicano e al tavolo rustico tipicamente toscano. L'aria era pervasa dal solito odore d'incenso indiano. </div><div style="text-align: justify;">I due si avviarono verso l'angolo cottura del salotto e si sedettero dopo essersi tolti i pesanti cappotti. </div><div style="text-align: justify;">Jean era nel suo mondo, e Checco passò molti minuti ad osservarlo con attenzione mentre il suo amico si guardava le mani stringendole e aprendole quasi maniacalmente. </div><div style="text-align: justify;">L'ombra di un sorriso si dipinse sul volto di Checco.-Sai Jean- disse- la cosa peggiore è che quando mi hai chiamato avevo appena preso il cellulare per chiamare la pizzeria a domicilio. Ho lo stomaco completamente vuoto.-</div><div style="text-align: justify;">Jean si riscosse e guardò il suo amico negli occhi. Sorrise raggiante e pensò che un amico che lo capisse così a fondo non lo avrebbe trovato nemmeno cercandolo con impeto per tutto il mondo. Checco sapeva davvero come tirarlo su di morale.</div><div style="text-align: justify;">Si alzò con uno scatto dalla sedia e disse con tono orgoglioso: -E che problema c'è? Ci penso io, tranquillo. Tanto alla fine quel benedetto fiiletto al pepe verde su a casa dei miei non l'ho nemmeno toccato.-</div><div style="text-align: justify;">Si girò verso il frigo e lo aprì con occhi esperto.</div><div style="text-align: justify;">Desolazione più totale. Ma Jean non si lasciò scoraggiare. C'era un sacchetto di fave, un po' di ricotta avanzata dal giorno prima e una cipolla più morta che viva. Le idee gli si schiarirono subito, e iniziò subito a mettersi all'opera. </div><div style="text-align: justify;">Mise su l'acqua per la pasta e incominciò a sbucciare le fave. -Hai presente Delitto e Castigo di Dostoevskij?- Mentre cucinava Jean aumentava sempre la sua parlantina in modo esponenziale. </div><div style="text-align: justify;">Checco, che era rimasto a guardarlo con interesse per tutto il tempo, gli rispose sorridendogli divertito: -Certo, me l'hai fatto leggere tu più o meno sei mesi fa...-</div><div style="text-align: justify;">-Ecco, in questo momento mi sento come Raskol'nikov dopo che ha ucciso la vecchia. So di aver fatto qualcosa di estremamente utile per il mio futuro sbattendo la porta in faccia ai miei genitori, ma mi sento usurato dentro da un senso di colpa immenso, come se mi stessi castigando da solo. Spero solo di vare fatto la cosa giusta.- Mentre parlava l'acqua aveva cominciato a bollire, e Jean aveva sbucciato le fave e tagliato in piccole rondelle la cipolla.</div><div style="text-align: justify;">-Ecco, ora guarda.- disse Jean in preda ad una gioia immensa, come se avesse già dimenticato le sue preoccupazioni.</div><div style="text-align: justify;">Buttò l'acqua nella pasta, mise a scaldare l'olio in una padella e poi vi gettò le cipolle. Quando queste si dorarono aggiunse le fave con un po' di sale. </div><div style="text-align: justify;">Lo stomaco di Checco cominciò a gorgogliare, preda degli aromi provenienti dai fornelli. Jean emise una risata acuta. -Ci siamo quasi, bello!-</div><div style="text-align: justify;">Jean scolò la pasta e la mise nella padella con le fave e aggiunse ricotta e pepe. Mise il tutto nei piatti, mentre Checco stappò una buona bottiglia di vino regalatogli dal padre, esperto sommelier. Jean servì l'amico con un sorriso, e insieme si apprestarono a mangiare.</div><div style="text-align: justify;">Checco si portò un boccone di pasta alla bocca, Jean lo guardava con occhi fermi. Gli occhi dell'amico si illuminarono, e gli angoli della bocca si strinsero in una smorfia di piacere mentre masticava il boccone prelibato.</div><div style="text-align: justify;">Checco guardò Jean dritto negli occhi, con tutta la serietà di cui era capace. - Non hai fatto male a ribellarti ai tuoi Jean. Tu devi fare il cuoco nella vita. Nient'altro.-</div><div style="text-align: justify;"><br />
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</div><div style="text-align: justify;">Continua...</div>AndreaTarchihttp://www.blogger.com/profile/06473776508682945891noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5095622989941288413.post-81040268813064479832011-12-06T12:59:00.000-08:002012-01-15T03:17:59.787-08:00Quarto. Rottura.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZLUA46EAXD6Rccy-eXBETqblOv6B6KULLjOf7U4K9A-0jjC5UIMEPl8T5B28asTs4gl0LCu_deV_1kBsQsIGdzZsQj7pIC4XPAmHf_y-cGCELNI1mgZHFyZA3JoDrsCtgbaCF4q2KKz4/s1600/102382983.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="214" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZLUA46EAXD6Rccy-eXBETqblOv6B6KULLjOf7U4K9A-0jjC5UIMEPl8T5B28asTs4gl0LCu_deV_1kBsQsIGdzZsQj7pIC4XPAmHf_y-cGCELNI1mgZHFyZA3JoDrsCtgbaCF4q2KKz4/s320/102382983.jpg" width="320" /></a></div><br />
<div style="text-align: justify;">La forchetta indugiava nervosa sul pezzo di filetto, che era diventato oramai parte di una melma informe assieme alla salsa al pepe verde. Jean aveva gli occhi fissi sul piatto, intorno a lui oggetti di design misti a mobili del Seicento fiorentino lo guardavano con disapprovazione. Così come i suoi genitori, Lucienne e Carlo Dandini.</div><div style="text-align: justify;">-Non posso credere che tu faccia sul serio. Non puoi darci una simile delusione!- si disperò la madre, stretta e fremente nel suo tailleur di raso - Con tutto quello che abbiamo fatto e stiamo facendo per te! Sei solo un piccolo ragazzino immaturo!- Era fuori di sé.<br />
<a name='more'></a>Carlo era invece calmo, aveva deciso di lasciare il figlio in balìa dell'ira della moglie. Della quale conosceva benissimo la forza che emanavano i suoi discorsi pronunciati con quel lieve accento provenzale, e l'annichilimento che essi provocavano nella determinazione del figlio. </div><div style="text-align: justify;">Il padre era appoggiato allo schienale, le posate perpendicolari all'asse trasversale del tavolo, le braccia incrociate mollamente sul petto.</div><div style="text-align: justify;">La madre aveva abbandonato il filetto preparato dalla donna di servizio sul suo piatto, interrotta dalla foga delle sue parole ed era ritta sulla sua sedia con il dito indice che descriveva ampie volute nell'aria.</div><div style="text-align: justify;">Jean alzò per un attimo gli occhi dall'ultimo boccone maciullato della sua pietanza e li fissò sui bottoni dell'abito materno -S'il vous plaît Maman! C'est ma, la décision.- Provò a parlarle in francese, la lingua della sua infanzia.</div><div style="text-align: justify;">-Silence, Pierre!- Lucienne lo troncò sul nascere, facendogli ricacciare lo sguardo nei meandri della sua timidezza. -Devi scordartelo, non esiste! Tu e quel pazzo di mio fratello. Non avrai futuro, il mercato del lavoro sta peggiorando ogni anno di più, e tu te ne esci proprio ora con questa idea strampalata del cuoco? Abbiamo fatto di tutto per te, abbiamo sempre assecondato i tuoi desideri, non puoi darci una simile delusione.- </div><div style="text-align: justify;">La donna abbassò il dito e la sua voce si fece calda e avvolgente, rotta da una drammatica tristezza:-Noi ti vogliamo bene mon amour, non farci questo. Non ce lo meritiamo. Prosegui con la strada che hai intrapreso, rendici fieri. Je t'en prie, Jean.-</div><div style="text-align: justify;">Jean ascolto le dolci parole finali di sua madre e si fece cullare dall'ossimoro che esse creavano con l'ira materna di poco prima. Si fece commuovere dalla preghiera recitata nello stesso idioma che aveva lenito i suoi pianti da fanciullo. Provò rabbia per se stesso, per il suo egoismo di fronte a dei genitori così magnanimi. Ma fu solo per un attimo.</div><div style="text-align: justify;">La pena e l'autocommiserazione si trasformarono rapidamente in ira, e poi in una furia cieca. Diresse rapidamente i suoi occhi fiammeggianti dal piatto alle azzurre iridi della madre. Si alzò con uno scatto nervoso e sbatté con violenza sul tavolo il tovagliolo di seta che era appoggiato sulle sue gambe durante il pasto.</div><div style="text-align: justify;">Lucienne aprì la bocca discretamente esprimendo uno sconcerto controllato, molto francese. Carlo lo guardò stordito, quasi come se non riuscisse nemmeno ad immaginare un comportamento del genere da parte del figlio, sempre così remissivo.</div><div style="text-align: justify;">Jean aprì la bocca con sicurezza, ma le parole che vi uscirono, sebbene fossero alquanto decise, erano rotte dall'emozione. -Babbo, Mamma, io non voglio darvi una delusione. Ma per una volta nella mia vita ho deciso di seguire completamente il mio istinto e le mie passioni. Mi dispiace informarvi che non riuscirete a fermarmi. In nessun modo. Io voglio fare il cuoco ed è quello che farò. Sono stanco di questa vita di plastica, e soprattutto sono stanco di voi!-</div><div style="text-align: justify;">Aveva pronunciato queste parole tutte d'un fiato, senza pensarci, senza badare alle espressioni a dir poco incredule e sbigottite dei genitori. Gli si erano infiammate le gote, e il suo sguardo saettava da una parte all'altra del salone in maniera nervosa.</div><div style="text-align: justify;">Esitò un attimo di fronte alla sedia, poi pronunciò un flebile -Arrivederci.- e si diresse a passi svelti verso la porta.</div><div style="text-align: justify;">Lucienne rimase incollata alla sedia, il suo viso era come marmorizzato, con la stessa espressione sbigottita.</div><div style="text-align: justify;">Carlo si alzò lentamente dalla sedia e osservò il figlio affrettarsi verso l'ingresso della villa. -Se te ne vai ora, così, sappi che non avrai più nulla da noi. Non ti meriti nulla, ingrato! Scordati i soldi per pagare l'appartamen...- Jean sbatté con forza la porta blindata, lasciando i coniugi Dandini completamente esterrefatti, con un milione di rimproveri costretti a morire nelle loro gole.</div><div style="text-align: justify;">Jean era fuori. Superò il cancello e si accese una sigaretta. Tirò fuori dalla tasca il cellulare e compose veloce un numero a lui abbastanza familiare. Si incamminò verso valle.</div><div style="text-align: justify;">-Checco? Ciao.-</div><div style="text-align: justify;">-Ciao Jean, tutto bene?- Il suo coinquilino aveva la voce un po' assonnata, ma produsse comunque un immenso piacere nell'animo turbato di Jean.</div><div style="text-align: justify;">-Mi potresti venire a prendere davanti a casa dei miei? Sono a piedi.-<br />
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Continua... </div>AndreaTarchihttp://www.blogger.com/profile/06473776508682945891noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5095622989941288413.post-12250034999704697992011-11-29T10:59:00.000-08:002011-12-06T13:28:55.941-08:00Terzo. Stasi.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCeSMUDEvvnUfNnY4FX7zitJnQPvAg2K83li33IZc1smIPjw5Odu29lYlTWn_qGTsJ9XhCah0udZhT6_QR6R7o0RuCoMYdNvbNOZmCkP0A3kFUPUg_p6h6r-XLn96_NjAH8pcHDx_xzK0/s1600/200572361-001.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="182" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCeSMUDEvvnUfNnY4FX7zitJnQPvAg2K83li33IZc1smIPjw5Odu29lYlTWn_qGTsJ9XhCah0udZhT6_QR6R7o0RuCoMYdNvbNOZmCkP0A3kFUPUg_p6h6r-XLn96_NjAH8pcHDx_xzK0/s320/200572361-001.jpg" width="320" /></a></div><div style="text-align: justify;">Qualunque fosse la sua destinazione, qualunque meta lo costringesse ad affrettarsi, Jean aveva sempre amato camminare per le vie di Firenze. Amava passeggiare senza pensare a niente, odorando i profumi che arrivavano dai bar e dalle librerie, guardando le persone che camminavano con i volti scuriti dalle preoccupazioni, sentendo il frizzante vento autunnale sul viso. La sua mente si svuotava di tutto, si spegneva. Solo i sensi lavoravano a pieno regime, disordinatamente. Magnificamente.</div><div style="text-align: justify;">Anche in quel momento si stava godendo la sua camminata, benché la destinazione fosse tutt'altro che idilliaca. Dopo l'amabile merenda con Laura stava camminando verso Piazza San Marco, poi l'autobus numero sette fino alla campagna tra Fiesole e Firenze, dove avevano casa i suoi genitori. Una bella villa in via dei Ferruzzi, quattrocento metri quadri di splendente solennità. Suo padre l'aveva ereditata da suo nonno, pioniere dell'industria tessile di Prato. L'avevano mantenuta grazie agli impieghi dei suoi genitori. Il padre dirigente della banca più importante della città, la madre neurologa laureata alla Sorbona, poi emigrata in Italia, e ora primario al Careggi.<br />
<a name='more'></a>Tutte le volte che entrava in quella casa capiva che non avrebbe mai raggiunto il livello dei genitori, che non ci sarebbe mai riuscito, pur provandoci. Ma la verità era che non gli interessava minimamente. La ricchezza, la bella vita, la società borghese fiorentina avevano provocato in lui sin da bambino una forte repulsione, quasi un ribrezzo. Ma questo ai suoi genitori non l'aveva mi detto.</div><div style="text-align: justify;">Non ce l'aveva mai fatta.</div><div style="text-align: justify;">E allora giù, sin dall'infanzia, con vestiti firmati, cene con amici dottori o avvocati e con giornate passate a giocare da solo in salone, perché fuori era pericoloso.</div><div style="text-align: justify;">Non ci era mai riuscito.</div><div style="text-align: justify;">Arrivò alla fermata dell'autobus che era quasi buio. Il babbo e la mamma volevano parlare di quest'idea del cuoco. Della cattiva influenza dello zio Pierre, il fratello cattivo della mamma. Jean aveva già l'acido nello stomaco, non gli andava proprio. Da quando abitava da solo evitava di passare dalle parti di Fiesole il più possibile, anche se le cene del giovedì erano ancora obbligatorie, in casa Dandini.</div><div style="text-align: justify;">Jean Dandini, seduto ad aspettare l'arrivo del numero sette, tirò fuori dallo zaino Delitto e Castigo, di Dostoevskij. La sua passione, i romanzi russi. Insieme alla cucina, ovviamente. Li aveva conosciuti durante gli anni bui del liceo, e non li aveva più lasciati. C'era qualcosa nello scrivere di Tolstoj, Dostoevskij e Turgenev che lo catturava, lo sollevava, lo spostava in un'altra dimensione. Le meravigliose descrizioni della campagna russa, gli splendidi dialoghi, l'atmosfera sublime. Pura bellezza estetica.</div><div style="text-align: justify;">Lesse un paio di pagine, ma non ce la fece. Un senso di vuoto, di ansia gli attanagliava lo stomaco. Il fatto di essere in stasi lo uccideva. Il solito effetto che gli facevano i colloqui con i suoi genitori. Chiuse il libro e aspettò l'autobus massaggiandosi le tempie.</div><div style="text-align: justify;">Arrivò dopo dieci minuti, Jean salì con lo sguardo fisso a terra.<br />
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Continua... </div>AndreaTarchihttp://www.blogger.com/profile/06473776508682945891noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5095622989941288413.post-56262743772809310412011-11-18T12:45:00.000-08:002011-11-29T11:00:56.998-08:00Secondo. Il Bar.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEvnE4BMN0sjoxBjVFh7Uk0JGRzlmfiPXQo8O131euo6Z7qFdkppMIT0N4p83u-wrQDARgFqb9rlfeDRB1fJYxY7WyjYhI7B73GLLE7eEcOobJAy1KhHQ06vWAik3hThAx4Dw9Iq8uCBc/s1600/HU3160-001.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="231" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEvnE4BMN0sjoxBjVFh7Uk0JGRzlmfiPXQo8O131euo6Z7qFdkppMIT0N4p83u-wrQDARgFqb9rlfeDRB1fJYxY7WyjYhI7B73GLLE7eEcOobJAy1KhHQ06vWAik3hThAx4Dw9Iq8uCBc/s320/HU3160-001.jpg" width="320" /></a></div><div style="text-align: justify;"><i> Stava in ginocchio, sulla sedia. Il calore dei fornelli gli aveva scaldato le guance, che erano diventate di un rosso acceso. Con le mani che stringevano forte lo schienale guardava suo zio, che gli sorrideva mentre faceva saltare sulla padella le cime di rapa. Lui non aveva mai voluto assaggiare le cime di rapa, avevano un aspetto orribile, eppure non riusciva a staccare gli occhi da quel polso. Il polso di suo zio. Eseguiva un movimento talmente dolce e perfetto, che era impossibile da non ammirare.</i></div><div style="text-align: justify;"><i>Con la sua vocetta da bambino di quattro anni gli chiese di provare. Lui gli rispose di no, era troppo piccolo per stare ai fornelli. Gli disse che un giorno però, diventato grande, avrebbe potuto compiere quel movimento come professione, sarebbe potuto diventare cuoco.</i></div><div style="text-align: justify;"><i>Jean non rispose, rimase con gli occhi incollati al polso. Quel giorno per la prima volta mangiò le cime di rapa. E gli piacquero.</i></div><div style="text-align: justify;"><br />
-Jean? Mi stai ascoltando?-<br />
<a name='more'></a>Jean si riscosse di colpo, alzò lo sguardo e rispose confusamente: -Si tesoro, ci sono, ci sono...-</div><div style="text-align: justify;">Erano seduti ad un tavolino del bar Deanna, di fronte alla stazione dei treni, lui e Laura, la ragazza di una vita.</div><div style="text-align: justify;">Si erano conosciuti alle Scuole Medie, e dopo tre anni di intensa amicizia, una volta ritrovatisi nella stessa classe ancora una volta al Liceo, si erano messi insieme. Sei anni. Jean inizialmente si era lasciato travolgere dalla passione. Dalla prima ragazza che avesse mai avuto. Dopo due anni però il suo desiderio si era affievolito, i suoi lunghi capelli biondi gli erano venuti a noia. Eppure non era mai riuscito a lasciarla, sia perché non ne aveva il coraggio, sia perchè Laura era l'unica fonte di sicurezza della sua vita.</div><div style="text-align: justify;">-Non puoi assolutamente andare. Non per questo. Ti avevo già detto che potevi andare via per un anno di Erasmus, ma non puoi sospendere l'Università. Non per una sciocchezza simile.- Laura era concitata, i suoi occhi si movevano frenetici assieme alle sue labbra, completamente in balia della preoccupazione.</div><div style="text-align: justify;">-Senti tesoro, non è ancora sicuro. E' solo una proposta quella che mi ha fatto Pierre, non so se accetterò. Certo è che è quello che ho sempre voluto fare, lo sai...-</div><div style="text-align: justify;">Laura lo guardò con occhi tristi, inconsapevoli. Non riusciva a capire. -Ma oramai l'hai iniziata l'Università, sei riuscito a passare tutti gli esami! Lascia stare quel matto di tuo zio, ti prego!-</div><div style="text-align: justify;">Jean abbassò lo sguardo. -Ascoltami amore -sospirò- capisco le tue perplessità, e ne ho anch'io. E' solo che mi sono riservato l'opportunità di pensarci, tutto qui.- Mentre parlava giocherellava con il cucchiano e con la tazzina del caffè, creando forme nella schiuma avanzata.</div><div style="text-align: justify;">Laura si alzò:- Adesso devo andare al tirocinio Jean. So che farai la scelta giusta, non parliamone più.- Gli diede un bacio sul naso, si voltò e si incamminò verso la fermata del tram a passo svelto. </div><div style="text-align: justify;">Jean la guardò allontanarsi, rimase con lo sguardo fisso anche quando lei sparì dal suo campo visivo. Le aveva mentito. Non era vero che aveva solo preso in considerazione l'offerta di suo zio. Dentro di sè l'aveva già accettata due sere prima, quando suo zio l'aveva chiamato da Marsiglia.</div><div style="text-align: justify;">Gli aveva proposto un sogno, ciò che aveva sempre desiderato. Pierre aveva creato per suo nipote un vero e proprio programma professionale. Un programma che aveva come unica meta quella di diventare cuoco.</div><div style="text-align: justify;">Jean sarebbe dovuto partire nel giro di due giorni per Marsiglia, dove si sarebbe imbarcato in una nave da crociera per sei mesi di praticantato all'interno della cucina della stessa, necessari per essere ammesso alla Academie Nationale de Cuisine, a Parigi.</div><div style="text-align: justify;">Un sogno per Jean. Non poteva rifiutare. Tuttavia c'erano tante, troppe cose da valutare, da prendere in considerazione. E troppo poco tempo per farlo. Ce l'avrebbe fatta a lasciare Laura per più di un anno, rinunciando alla solida sicurezza che riusciva a dargli? Cosa avrebbe detto ai suoi genitori, così speranzosi per il suo futuro? Come avrebbe fatto a lasciare definitivamente l'Università?</div><div style="text-align: justify;">Jean si alzò lasciando i soldi sul tavolino. Si incamminò verso il centro della città con le mani affondate nelle tasche del suo stretto impermeabile, e la sua mente vagava in cerca di risposte a queste domande.</div><div style="text-align: justify;">Risposte che aveva, in fondo. Le domande che si stava ponendo erano frutto della sua patologica insicurezza, figlie della sua totale mancanza di coraggio. Quello che doveva fare lo sapeva. </div><div style="text-align: justify;">E per una volta nella vita lo avrebbe fatto.<br />
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Continua... </div>AndreaTarchihttp://www.blogger.com/profile/06473776508682945891noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5095622989941288413.post-56041099050916612072011-11-07T12:18:00.000-08:002011-12-06T13:28:24.577-08:00Primo. Cambio.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4-JxvyaMy8oTWuOwLQ2C-q2N_78UMuVOKqTTEw1nTxiitcp0nh-V434zs1UGTP2xOnzYlUR3BgBIheVY75oa5Rupf2QQ0hdP-d2uaJR9IIynLcQkjEFR0FViL3140QRtPMfDPqurjK-w/s1600/92913713.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="162" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4-JxvyaMy8oTWuOwLQ2C-q2N_78UMuVOKqTTEw1nTxiitcp0nh-V434zs1UGTP2xOnzYlUR3BgBIheVY75oa5Rupf2QQ0hdP-d2uaJR9IIynLcQkjEFR0FViL3140QRtPMfDPqurjK-w/s320/92913713.jpg" width="320" /></a></div><div style="text-align: justify;">La testa si reclinava regolarmente sul collo, con degli scatti repentini. I suoi occhi per quanto tentassero si restare spalancati si arrossavano sempre di più, si incrociavano e le lettere stampate, sempre più sfocate, si sovrapponevano. </div><div style="text-align: justify;">Un rumore sordo, un dolore lancinante alla fronte. Jean si era addormentato di botto sul libro di filosofia teoretica, e l'impatto con il duro tavolo della biblioteca delle Oblate era stato lancinante. Si massaggiò con vigore il punto dolorante, l'occhio semichiuso, l'imprecazione stretta fra i denti. Chiuse con rabbia il tomo che gli stava davanti con fare altezzoso, ma se ne pentì subito. Il rumore dei due chili di fitte pagine che si chiudevano rapidamente fecero voltare di scatto tutti i presenti, che lo guardarono con occhi truci. Jean arrossì, si alzò di fretta, fece cadere maldestramente alcune fotocopie che lo costrinsero a piegarsi per farne cadere altre, e si allontanò con passo svelto.<br />
<a name='more'></a> Fuori l'aria era frizzante. Il pungente vento di Dicembre avvolgeva gelido la città che a quell'ora sembrava già addormentata. Mettendo un passo nervoso dietro l'altro attraversò piazza Duomo, ignorando le bellezze brunelleschiane che altezzosamente lo osservavano. Imboccò Via de' Cerretani, si maledì.</div><div style="text-align: justify;">Maledì il suo ultimo anno di vita, passato ad inseguire esami universitari per lui incomprensibili, in cui era riuscito a strappare poco più di diciotto, maledì il suo ultimo anno di liceo classico, in cui era stato così insicuro e fragile. Maledì il suo sessanta alla maturità. Maledì la facoltà di Filosofia, in via Bolognese.</div><div style="text-align: justify;">Gli scivolò dalle mani la Critica alla Ragion Pura di Kant, che rovinò a terra in un tonfo sordo. Imprecò, con voce forte e piena stavolta. Si fermò ad osservare il mattone malamente adagiato sul sampietrino. Rimase immobile per alcuni minuti poi alzò lo sguardo, e lasciò lì dov'era Kant e le sue speculazioni filosofiche. Si avviò verso la stazione dei tram con un senso di rabbia ed inquietudine che gli attanagliavano l'anima.</div><div style="text-align: justify;">Arrivò al suo appartamentino nella zona universitaria verso le otto, con nello stomaco niente di più che un pezzo di schiacciata preso nel forno sotto casa. Appoggiò le chiavi sulla credenza, lanciò malamente il suo zaino ai piedi dell'appendiabiti ed entrò in camera sua senza salutare Checco, il suo coinquilino. Si sedette sul letto, la faccia tra le mani.</div><div style="text-align: justify;">Il pensiero di Jean corse più veloce del vento. Tra i suoi ricordi. Terribile, l'ultimo anno di liceo. Passato tra l'ansia per il voto di esame e lo schifo per un sistema scolastico da lui sempre odiato. Non ce l'aveva mai fatta, la presenza dei voti come strumento di valutazione di una persona lo aveva sempre bloccato, facendolo entrare nel gruppo dei mediocri. Poi l'esame era andato, come tutto. Più bene che male, certo, ma era andato, con suo grande sollievo. Durante l'estate Jean aveva pensato molto a cosa fare della sua vita, ma aveva deciso di non seguire il suo desiderio. Tutti da lui, familiari, amici, ragazza, si aspettavano che facesse qualcosa di importante nella sua vita, non il cuoco. Avrebbe dovuto far fruttare i cinque anni passati su greco, sul latino e sulle scienze. Fare qualcosa che lo rendesse una persona con la p maiuscola. O con la s maiuscola, come pensava Jean. Il cuoco è una professione mediocre.</div><div style="text-align: justify;">Non ce l'aveva fatta a far valere i suoi desideri. Lui, timido e deboluccio, aveva assentito ai desideri del babbo e della mamma. Aveva detto sì ai consigli imposti della sua ragazza.</div><div style="text-align: justify;">E così si era ritrovato a studiare filosofia, per poi prendere un improbabile Master in giornalismo. Per diventare un facoltoso cittadino degno di rispetto.</div><div style="text-align: justify;">Era ancora lì Jean, con le mani che sfregavano le guance smunte, gli occhi chiari, i capelli disordinati e corvini. Immaginava persone da conoscere, piatti esotici, profumi sconosciuti, città da vivere. Il telefono squillò. Era suo zio Pierre, chiamava da Marsiglia. Lo faceva spesso. Lo zio cercava sempre di stare vicino a Jean, cercava di aiutare il sogno del ragazzo. L'unico al mondo che lo avesse mai fatto.</div><div style="text-align: justify;">Jean si tolse le mani dagli occhi e spinse il tasto verde. -Ciao zio.-</div><div style="text-align: justify;">-Jean. Brutta giornata?-</div><div style="text-align: justify;">-Come al solito, zio. Nulla al di fuori dell'ordinario.- Jean inziò ad arricciarsi il ciuffo sopra la fronte, un vizio che si portava dietro dalle ore interminabili passate sui banchi del liceo Dante.</div><div style="text-align: justify;">-Credo sia ora di sfondarlo, il muro dell'ordinario. Tieniti forte, nipote, ho una splendida notizia.-</div><div style="text-align: justify;"><br />
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</div><div style="text-align: justify;">Continua...</div>AndreaTarchihttp://www.blogger.com/profile/06473776508682945891noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5095622989941288413.post-79106972901277286272011-11-02T11:44:00.000-07:002011-11-02T15:18:42.366-07:00Libera espressione.<div style="text-align: justify;">Con questo post volevo fare dell'informazione sul mio sito. Forse in tutto questo tempo è stato frainteso come un semplice sito di opinione politica, di informazione, di attualità. Ma non era questo il mio intento. Mi sono concentrato in questo periodo su questi temi perché lo ho ritenuto necessario, perché ho creduto importante fare la mia parte per dare la mia idea su ciò che stava accadendo.</div><div style="text-align: justify;">Tuttavia non era questo l'intento per cui è stato creato questo sito. In questo sito voglio raccontare storie, sensazioni, opinioni.</div><div style="text-align: justify;">La politica è importante nella mia vita, ma non è tutto. Ho scritto si di politica in questi mesi, ma anche di sensazioni, riflessioni, esperienze personali. Era quello che mi passava per la testa, così come sarebbe potuta essere una poesia, o un racconto a puntate, o uno sfogo.</div><div style="text-align: justify;">Per questo ho deciso di modificare la grafica del sito, per renderlo più adatto a tale scopo. Per ampliare i miei orizzonti.</div><div style="text-align: justify;">Potrò scrivere di attualità, ma anche di qualsiasi altra cosa, non stupitevi.</div><div style="text-align: justify;">Solo un chiarimento, nient'altro.</div>AndreaTarchihttp://www.blogger.com/profile/06473776508682945891noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5095622989941288413.post-29339097135260285872011-10-26T11:46:00.000-07:002011-11-02T15:17:39.418-07:00Abbandono.<div style="text-align: justify;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVZcsYcHko-jQC-ANlkL2OhlbnlhAgUbq3j6rHzgqlN7-2L1Uj9IjIbK344vZWm4PnhZbSJRc6ydY6hpUFR8YHf6Yi5-b2jo5LKGztGAYNJSgHvSmgE2ah0EgpLmhqdxnT6QJ0m0QmDrY/s1600/AA053303.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="143" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVZcsYcHko-jQC-ANlkL2OhlbnlhAgUbq3j6rHzgqlN7-2L1Uj9IjIbK344vZWm4PnhZbSJRc6ydY6hpUFR8YHf6Yi5-b2jo5LKGztGAYNJSgHvSmgE2ah0EgpLmhqdxnT6QJ0m0QmDrY/s200/AA053303.jpg" width="200" /></a>Ascolto la radio e vengo a sapere che Berlusconi ha presentato la ricetta per la crescita italiana a Bruxelles senza lo straccio di un documento, parlando solamente di aria fritta. Accendo la televisione e vedo risse in Parlamento tra esponenti della nostra classe dirigente causate da una discussione sulla moglie di Bossi e sulla sua età di pensione. Apro il giornale e leggo che il nostro premier viene giustamente deriso da altri due premier di due Paesi europei, poiché su di Berlusconi e sulle cose che dice non rimane altro da fare se non ridere.<br />
<a name='more'></a></div><div style="text-align: justify;"> Leggo queste notizie, le guardo, le ascolto. Mi ritrovo in esse, sento che purtoppo ne faccio parte. E inorridisco.</div><div style="text-align: justify;">Io amo questo Paese. Purtroppo però crescendo mi sto rendendo conto che se tengo alla mia vita, alla mia crescita personale e soprattutto morale me ne devo andare. Sento che devo lasciarmi alle spalle tutto. Lasciarmi alle spalle corruzione, nepotismo, mafia, favoreggiamenti, comportamenti grotteschi, al limite del primitivo. Realizzarmi da uomo libero.</div><div style="text-align: justify;">Certo, solo con la lotta si possono cambiare le cose, non ne dubito. Ma per l'Italia è diverso. Se un individuo vuole vivere con serenità in questo paese deve adattarsi al sistema, accettare troppe cose. Diventare colluso con un sistema che non accetta. E' l'Italia stessa che ci toglie le forze necessarie a una lotta. Ci sentiamo stanchi, pigri, disinteressati.</div><div style="text-align: justify;">Mi si potrà dire che queste orribili peculiarità appaiono evidenti solo nella nostra classe dirigente. Che noi siamo succubi del palazzo. Non è così, è solo una presa in giro. Montecitorio è solo una piccola e circoscritta Italia. Siamo noi che sediamo in Parlamento. Siamo noi che vogliamo solo realizzarci, che vogliamo un sempre maggiore profitto. </div><div style="text-align: justify;">Ogni italiano assumerebbe nella sua attività un parente piuttosto che uno sconosciuto, anche se ben più preparato e competente. Ogni italiano se può cerca di aggirare l'imposizione fiscale. Ogni italiano prova un piccolo moto di soddisfazione quando il governo annuncia che nel decreto sviluppo vi sono anche dodici condoni. Ogni italiano guarda il suo orticello, non curandosi della collettività.</div><div style="text-align: justify;">Le eccezioni sono poche, troppo poche.</div><div style="text-align: justify;">Non so cosa sarà di me e della mia generazione, ma so che il futuro che ci aspetta è nero. Le generazioni che ci hanno preceduto, pensando solo ad un bieco e fasullo benessere ci hanno lasciato un baratro senza fine sotto i piedi. </div><div style="text-align: justify;">Sarò egoista, vuoto, menefreghista, ipocrita, ma il desiderio di voltarmi e andarmene è forte in me, ora come ora. Preme sul mio cuore, che piange sconsolato.</div>AndreaTarchihttp://www.blogger.com/profile/06473776508682945891noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5095622989941288413.post-74116353785053179892011-10-21T10:00:00.000-07:002011-10-26T11:47:53.999-07:00Deliri di un illuso.<div style="text-align: justify;">Sono passati alcuni giorni dall'ultima volta che ho scritto. Cinque per l'esattezza.</div><div style="text-align: justify;">Non me la sentivo. Dopo la manifestazione di sabato mi sono sentito un po' schifato, un po' deluso, un po' arrabbiato. Un po' vuoto.</div><div style="text-align: justify;">Mi sono sentito così perché mi sono trovato in mezzo a una cosa più grande di me, ma che alla fine si è dimostrata infinitamente più piccola dei miei ideali. I miei ideali, quelli di altre centinaia di migliaia di persone, che sabato hanno deciso come me di esprimere un disagio a chi fa finta di non accorgersene in maniera pacifica. L'unica maniera che conosca per far valere le mie idee.<br />
<a name='more'></a> Non voglio soffermarmi più sulla narrazione, ho già narrato tutto quello che potevo. Non voglio neanche commentare le azione dei cosiddetti "violenti", è stato detto troppo, nei salotti televisivi e sui giornali si è già spolpata fino all'osso la carcassa di una manifestazione imputridita dal cancro di una delegittimazione autorizzata. </div><div style="text-align: justify;">L'unica cosa che mi preme dire è che non sono più sicuro di niente, dal punto di vista politico. Non sono più sicuro del fatto che valga ancora la pena manifestare in un Paese dove non si è liberi di farlo senza essere delegittimati in continuazione. Non sono più sicuro che serva urlare con tutta la propria voce fino a rimanerne senza più nemmeno un filo, visto che nessuno ti ascolta. Non sono più sicuro che ci sia un modo non dico per cambiare le cose, visto che lo stanno facendo da sole, ma per renderle migliori. Per aiutare il mondo a migliorare. </div><div style="text-align: justify;">I violenti hanno fatto quel che hanno fatto,e sicuramente hanno avuto una mano da molto in alto per farlo. I pacifici che alzavano le mani inneggiando la fine delle violenze sono passati per violenti anche loro, prendendo più botte dei criminali che lanciavano sampietrini. I giornali hanno parlato sì della parte pacifica del corteo, ma solo a grandi linee, ignorandone completamente i contenuti.</div><div style="text-align: justify;">Questo è quello che è accaduto, e non lo possiamo cambiare. Forse se si vuole cercare di cambiare una realtà che non ci appartiene non bisogna farlo sul piano politico. Forse bisogna trovare un'altra strada, ma purtroppo non so qual è.</div><div style="text-align: justify;">Io scrivo, ma il mio cuore è in frantumi. Mentre le sirene squillavano nella sera, mentre le pietre volavano sopra la mia testa, mentre la mia gola era strozzata dal veleno fumoso dei lacrimogeni qualcosa in me cambiava. O meglio, moriva.</div>AndreaTarchihttp://www.blogger.com/profile/06473776508682945891noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5095622989941288413.post-11615314368709043272011-10-16T04:20:00.000-07:002011-10-26T11:49:42.666-07:00Roma, 15 Ottobre. Verità di un manifestante deluso. Foto-reportage delle violenze.<div style="text-align: justify;">Ci svegliamo all'alba, i cartelli sono già pronti. Anche noi siamo pronti per la manifestazione degli Indignati a Roma. Si è parlato di possibili scontri per una manifestazione a così larga partecipazione, ma noi non ce ne curiamo. Riteniamo importante manifestare oggi, lo vogliamo fare. Ci ritroviamo così, io e due miei amici, di fronte al pullman che ci porterà a Roma, stazione Anagnina.</div><div style="text-align: justify;">Ore 12.30. Arriviamo a Roma. Alla stazione della metropolitana non si riesce a camminare. C'è una calca mostruosa, tutti vogliono arrivare il prima possibile in Piazza della Repubblica, dalla quale partirà il corteo pacifico che ha in programma di arrivare a Piazza San Giovanni.<br />
<a name='more'></a> Ore 13.00. Una volta arrivati alla stazione di Repubblica ci ritroviamo all'interno in un tripudio di colori festosi. Ragazzi che suonano i bonghi, veterani della lotta politica che si sfiatano dentro ai megafoni venendo raramente ascoltati, bambine che camminano con i genitori per difendere la loro scuola pubblica. Le persone sono tranquille, felici perché partecipano a una manifestazione così importante. Vogliamo raggiungere la testa del corteo, che incredibilmente è già partito, con un'ora di anticipo sulla tabella di marcia. </div><div style="text-align: justify;">Lì troviamo la cosa più bella che abbia visto in una manifestazione. Ragazzi circensi ballano e suonano tamburi, celebrando la festa della ribellione democratica e pacifica, con tutta la forza che essa rappresenta. Marciamo con loro, i nostri cartelli ben stretti fra le dita. </div><div style="text-align: justify;">Ore 14.00. Dopo tre quarti d'ora di marcia festosa ci voltiamo un'attimo indietro, per vedere se anche il resto del corteo è felice come ci stiamo sentendo noi. Vediamo una colonna di fumo, hanno dato fuoco a una macchina duecento metri dietro di noi. Andiamo avanti, inconsapevoli di ciò che sta succedendo: Crediamo che sia un fatto sporadico.</div><div style="text-align: justify;">Ore 15.00. Arriviamo in Via dei Fori Imperiali, gli anarchici prendono possesso della terrazza e appestano l'aria con decine di fumogeni. Noi avanziamo fino al Colosseo, dove in una via tangente al monumento vediamo un cordone di poliziotti in tenuta anti-sommossa. Sono molto vicini al corteo, ce ne chiediamo il motivo. </div><div style="text-align: justify;">Poi succede un fatto sconcertante. Un secondo prima che dei ragazzi vestiti di nero con caschi e passamontagna passino all'altezza dell cordone, i poliziotti si allontanano, come se sapessero del loro arrivo.</div><div style="text-align: justify;">Noi, invece non ce lo aspettavamo. Sono entrati dal nulla nel corteo, prima di partire di loro non vi era traccia. Si sono infilati da non so quale traversa di Via Cavour tra i No Tav e i Cobas. Camminano in silenzio stretti in caschi neri, sventolando bandiere nere. Camminano dietro un largo striscione arancione che titola "Noi non chiediamo il futuro, ci prendiamo il presente".</div><div style="text-align: justify;">Ore 15.30. Superiamo questi ragazzi di nero vestiti. Cerchiamo di allontanarci ma dopo cento metri loro decidono che è il momento di iniziare la vera distruzione. Spaccano le vetrine di un residence, distruggono una sede dell'agenzia di lavoro interinale Manpower, danno alle fiamme una sede della Guardia di Finanza e degli uffici del Ministero della Difesa. Noi scappiamo in Piazza San Giovanni, sperando che lì, il luogo dei dibattiti post-corteo e dove si sono già rifugiati migliaia di manifestanti pacifici, non ci sarebbero state distruzioni.</div><div style="text-align: justify;">Ma non era questo il piano dei violenti. Loro hanno spezzato il corteo, spingendo la testa del corteo in Piazza San Giovanni isolandola dal resto della manifestazione, in modo da farla abortire.Il resto del corteo pacifico dietro i ragazzi vestiti di nero infatti è stata dirottata verso il Circo Massimo, dove si è dispersa</div><div style="text-align: justify;">Ore 16.00. Siamo oramai da un quarto d'ora a Piazza San Giovanni. I violenti sono ancora dietro di noi, nella piazza campeggia un enorme striscione pieno di palloncini colorati con scritto "Il fine non giustifica i mezzi". Appunto. In quel momento irrompono i violenti nella piazza, seguiti dalle cariche della Polizia. Iniziano gli scontri. </div><div style="text-align: justify;">I violenti divelgono un marciapiede e ne usano i sampietrini lanciandoli contro le camionette delle forze dell'ordine. I mezzi della Polizia irrompono regolarmente a velocità vertiginose per far disperdere le sacche di guerriglia. Investono un ragazzo vestito di nero violentemente, che viene sbalzato a cinque metri di distanza.</div><div style="text-align: justify;">Ore 16.30. Continuano gli scontri. I Cobas, intrappolati anche loro all'interno della Piazza assieme ai manifestanti pacifici, cercano di proteggere questi ultimi creando un cordone umano, che però ha poca vita sia a causa dei violenti che perdendo terreno nei confronti della Polizia si riversano sull'interno della piazza, sia a causa della polizia stessa che lancia fumogeni anche tra i pacifisti. </div><div style="text-align: justify;">Gli scontri si acuiscono per intensità. </div><div style="text-align: justify;">Ore 17.00. Un gruppo di ragazzi, tra cui anche noi, decidono che non ci stanno più. Si siedono in mezzo alla piazza, pregando di dare un termine alle violenze da entrambe le parti. Gli scontri continuano. Dai mezzi delle forze dell'ordine scendono i poliziotti in tenuta anti-sommossa. Iniziano gli scontri corpo a corpo. </div><div style="text-align: justify;">In quel momento i ragazzi pacifisti che prima erano seduti si alzano, e con le mani alzate, urlando "No alla violenza!", si mettono tra i violenti e la polizia. I violenti continuano a lanciare sampietrini, la polizia continua a caricare.</div><div style="text-align: justify;">ore 17.30. Un nostro amico viene colpito. Anche lui è tra i ragazzi con le mani alzate. Anche lui si è frapposto tra la polizia e i violenti, ma quando è arrivato a portata di manganello, lo ha raggiunto al labbro un pugno violento di un poliziotto. Cerchiamo aiuto. Ci indicano i cancelli del Vaticano. Vi entriamo e lì troviamo persone gentilissime che curano il ferito e ci chiedono sconcertati i motivi di questa violenza. Le lacrime ci appannano gli occhi, non sappiamo rispondergli.</div><div style="text-align: justify;">Ore 18.30. Usciamo dal Vaticano, gli scontri si sono spostati dalla piazza a una via adiacente. Decidiamo di andarcene. Ne abbiamo abbastanza di una manifestazione sin troppo delegittimata. </div><div style="text-align: justify;">Raggiungiamo l'autobus con la metropolitana, non ce la sentiamo di parlare. Un groppo ci serra la gola.</div><div style="text-align: justify;"><br />
Questa è semplicemente la narrazione dei fatti susseguitisi. I commenti verrano dopo, adesso non me la sento.</div><br />
<div style="text-align: center;"><b>Galleria delle foto della manifestazione.</b></div><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8c2xtWQiMaNLUVExSfS1H0PimD0YaV18UZK-FBK1lgdxZ8YnCvGY-Iui8EKpTd8csBC66AY_BGdOCaD4PzweZ5HNLWLZEQaJKVdUJugMvqsFoqww5xJKCsgSchx8nsjJ7sR_q1oIB07w/s1600/IMG_6731.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8c2xtWQiMaNLUVExSfS1H0PimD0YaV18UZK-FBK1lgdxZ8YnCvGY-Iui8EKpTd8csBC66AY_BGdOCaD4PzweZ5HNLWLZEQaJKVdUJugMvqsFoqww5xJKCsgSchx8nsjJ7sR_q1oIB07w/s320/IMG_6731.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Bandiere festanti in Piazza della Repubblica.</td></tr>
</tbody></table><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQtvkAjzFyb7npMoV-zYcdFdKQtk0oAZPsDS2p8yh-QF9vtfBfZv1k18U9757zeSO7uFQCwisxfpPADrjwkrMlSZINszKsd7SQK7b-yZB_pBq0LqKQ-kzx18UUu_I2nJjGkIE9tSFiYRg/s1600/IMG_6733.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQtvkAjzFyb7npMoV-zYcdFdKQtk0oAZPsDS2p8yh-QF9vtfBfZv1k18U9757zeSO7uFQCwisxfpPADrjwkrMlSZINszKsd7SQK7b-yZB_pBq0LqKQ-kzx18UUu_I2nJjGkIE9tSFiYRg/s320/IMG_6733.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">L'uomo col megafono.</td></tr>
</tbody></table><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdclzpp9wTA0MtPHqdcgV-oXF0zGExE1gb4QCjGEUIWDokUMSMPhTdiMfcFIbgoXg-FUpPFcpRhUw_LfX4RT3DV6XkNf0Za0yBHi4FzNPDMzc9uQXDkZ5o3Zri0wHDkv3XB98PiyRnmzs/s1600/IMG_6734.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdclzpp9wTA0MtPHqdcgV-oXF0zGExE1gb4QCjGEUIWDokUMSMPhTdiMfcFIbgoXg-FUpPFcpRhUw_LfX4RT3DV6XkNf0Za0yBHi4FzNPDMzc9uQXDkZ5o3Zri0wHDkv3XB98PiyRnmzs/s320/IMG_6734.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Proteste dure ma pacifiche.</td></tr>
</tbody></table><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhyGvi1oEpmavEjOHAyNtvKBx8UChZNDj0BfoqBFmZg1fh5-XW0c9eWa0jdldxqqnIVv9uAQNK9Lq7OK8tkSbOnkkmOoLbLJhu-W6C202izroFAao0eJy0sz1BWGwNk_H9uCB-GpvoPH4w/s1600/IMG_6736.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhyGvi1oEpmavEjOHAyNtvKBx8UChZNDj0BfoqBFmZg1fh5-XW0c9eWa0jdldxqqnIVv9uAQNK9Lq7OK8tkSbOnkkmOoLbLJhu-W6C202izroFAao0eJy0sz1BWGwNk_H9uCB-GpvoPH4w/s320/IMG_6736.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Bandiere sventolano prima di incamminarsi in corteo.</td></tr>
</tbody></table><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqBJ0t_HJM-WNQmJ5iVkTedK2_r_K3aJT6WvNWZ6stojYEO9ETJ5flBBxAUcAHRj-aD3ez00dNyooGAhB_nxDxc-0E2fPFqMley3pg57xZcfaLGjKunxHxJTc0LnAb8zSW0z-Krgptbk0/s1600/IMG_6737.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqBJ0t_HJM-WNQmJ5iVkTedK2_r_K3aJT6WvNWZ6stojYEO9ETJ5flBBxAUcAHRj-aD3ez00dNyooGAhB_nxDxc-0E2fPFqMley3pg57xZcfaLGjKunxHxJTc0LnAb8zSW0z-Krgptbk0/s320/IMG_6737.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Ci incamminiamo in corteo, cercando di raggiungere la testa.</td></tr>
</tbody></table><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjs67VH3U_cH70JG4-uJMN7f3k8VWpwhH3NZAKrRSucMo6KH7h025bcguiKe9LMFAqD74hyphenhyphenQ1ip-andLZhPGJPgeGSYse6QN47j0SK4FbdnQYKQf3bb-Bk4I5uXNdAUV3AsovaECkdZTfQ/s1600/IMG_6738.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjs67VH3U_cH70JG4-uJMN7f3k8VWpwhH3NZAKrRSucMo6KH7h025bcguiKe9LMFAqD74hyphenhyphenQ1ip-andLZhPGJPgeGSYse6QN47j0SK4FbdnQYKQf3bb-Bk4I5uXNdAUV3AsovaECkdZTfQ/s320/IMG_6738.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La testa del corteo. Ragazzi ballano al suono di tamburi.</td></tr>
</tbody></table><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8CiJPO1gm6Y21HWiSiqeWEVcovCY0FI5Es7-Li57PRd46ZeuKTDaY77-KNTN1lDcuAH79hFhkirR8XYRk6PTN9sLzB6nLnX7lXhpR6jHlwWjqIRyyPkG8U03mqKWKg7jG-ilu7ymJClk/s1600/IMG_6740.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8CiJPO1gm6Y21HWiSiqeWEVcovCY0FI5Es7-Li57PRd46ZeuKTDaY77-KNTN1lDcuAH79hFhkirR8XYRk6PTN9sLzB6nLnX7lXhpR6jHlwWjqIRyyPkG8U03mqKWKg7jG-ilu7ymJClk/s320/IMG_6740.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il corteo si snoda lungo Via Cavour.</td></tr>
</tbody></table><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDy30pUug-Kn795gidaBWjBH9EAzDjsFgjxCiGhhkfBOWkofcizusn0tsxUTdgp3wXpCaOUUZxCGskHSRIw55KanBc2fgvu7RMzujQFgStuU2o9qLzoW64XwXUig_xLb-GVS97yn5A6b4/s1600/IMG_6745.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDy30pUug-Kn795gidaBWjBH9EAzDjsFgjxCiGhhkfBOWkofcizusn0tsxUTdgp3wXpCaOUUZxCGskHSRIw55KanBc2fgvu7RMzujQFgStuU2o9qLzoW64XwXUig_xLb-GVS97yn5A6b4/s320/IMG_6745.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Poco dietro di noi esplode una macchina. Si alzano le fiamme.</td></tr>
</tbody></table><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2Hk1F8XQOwCWWTzt5PId4f0vWsl3-TH6y5iS9vtxf6uy7pLk2LnLCn1TO22i1gR0ZaIWtmH4hv5zlZ_YxtmwHpQziZ-7MxQ8O913rPlUDSXxxcMWthUt1ZF78gP1c-hCTDdvKr9OVAQk/s1600/IMG_6749.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2Hk1F8XQOwCWWTzt5PId4f0vWsl3-TH6y5iS9vtxf6uy7pLk2LnLCn1TO22i1gR0ZaIWtmH4hv5zlZ_YxtmwHpQziZ-7MxQ8O913rPlUDSXxxcMWthUt1ZF78gP1c-hCTDdvKr9OVAQk/s320/IMG_6749.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">I fumogeni iniziano a riempire Via dei Fori Imperiali.</td></tr>
</tbody></table><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUTp8fSyCz6e22382kKSmn2zAxG87EDAeUlfyXMcjg9H3oxxnkO9OuUugTZWAlvTt803PYawItWbQyuOLCPMovS30fESWMjc7aPD30QuO12IwPinuZ-MeXsjN9VLIrnLE6x9DlV7tmZEI/s1600/IMG_6751.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUTp8fSyCz6e22382kKSmn2zAxG87EDAeUlfyXMcjg9H3oxxnkO9OuUugTZWAlvTt803PYawItWbQyuOLCPMovS30fESWMjc7aPD30QuO12IwPinuZ-MeXsjN9VLIrnLE6x9DlV7tmZEI/s320/IMG_6751.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Gli anarchici prendono possesso del terrazzo dei Fori Imperiali.</td></tr>
</tbody></table><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi90FAoAsIsJQ7ZHQD2irCOmo1IlQ_mac0aJdaW7l-wb7_d3NnbtSkR0s7-Zp0t1EY-cT-6fvUcJQlzYNQX0-EmX7vskHO01FROtWHF_caFXZNIgt_-lz3y1XrxLv5jMPq-YXVR8Byjrpk/s1600/IMG_6755.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi90FAoAsIsJQ7ZHQD2irCOmo1IlQ_mac0aJdaW7l-wb7_d3NnbtSkR0s7-Zp0t1EY-cT-6fvUcJQlzYNQX0-EmX7vskHO01FROtWHF_caFXZNIgt_-lz3y1XrxLv5jMPq-YXVR8Byjrpk/s320/IMG_6755.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Dei poliziotti creano un cordone dopo il Colosseo, per poi allontanarsi un secondo prima dell'arrivo dei ragazzi vestiti di nero.</td></tr>
</tbody></table><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8PaljUe294cLlypBS0Gm-VhoSuBvMZZlDu2ZWI7Z-q4XwKsQFPrVqJqI9JY96JA4sh5xi_aVkr2IouTX7Y9u4fMXn7OWVeUNw8-TYLkmPVD3q4cYppBTKja-8xOFZ7pPQRzMIWjvTOYI/s1600/IMG_6761.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8PaljUe294cLlypBS0Gm-VhoSuBvMZZlDu2ZWI7Z-q4XwKsQFPrVqJqI9JY96JA4sh5xi_aVkr2IouTX7Y9u4fMXn7OWVeUNw8-TYLkmPVD3q4cYppBTKja-8xOFZ7pPQRzMIWjvTOYI/s320/IMG_6761.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">I ragazzi vestiti di nero.</td></tr>
</tbody></table><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUDDmtU-DQtKyEzfm723dLW6fA-tEV-a3PrTfiOzPST3pBWPZoAsYDALYd5e70ti_kehSJJprdog1gm2_WoGcTBqgU9wwA-6qRVHknSnZAqAD832PM_6xzXL45vlCreAw6roJwwzvBgQ8/s1600/IMG_6762.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUDDmtU-DQtKyEzfm723dLW6fA-tEV-a3PrTfiOzPST3pBWPZoAsYDALYd5e70ti_kehSJJprdog1gm2_WoGcTBqgU9wwA-6qRVHknSnZAqAD832PM_6xzXL45vlCreAw6roJwwzvBgQ8/s320/IMG_6762.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Viene prese d'assalto l'agenzia di lavoro interinale Manpower.</td></tr>
</tbody></table><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8jrbfjRQnraGcANOASoNDUJ4xqqlOxcZUHsFNDYt2-psg9l6wyzdLyDJlVnAzp51fKNWlwTbtbYsRzNYCwYyA8oATYJ86_wFgURgIpWjbDRXDUzxHXDDP9E6buKtIUbcYXY2V0keXZiI/s1600/IMG_6763.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8jrbfjRQnraGcANOASoNDUJ4xqqlOxcZUHsFNDYt2-psg9l6wyzdLyDJlVnAzp51fKNWlwTbtbYsRzNYCwYyA8oATYJ86_wFgURgIpWjbDRXDUzxHXDDP9E6buKtIUbcYXY2V0keXZiI/s320/IMG_6763.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Si alza una enorme colonna di fumo da una sede della Guardia di Finanza.</td></tr>
</tbody></table><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiiI2xmjBsmssqRK7tYB04mSYpwjaOLG8LphhbVxkhqHmux0hrfJSRpFd_K5mvNgGdYrc5SLtHOs2VMvg5b-5JeQwb7JUj47m1KAz4N79_hbaN5hrz4ccvGvkyk-sQtYXJ8iIhoiGXvt-Y/s1600/IMG_6764.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiiI2xmjBsmssqRK7tYB04mSYpwjaOLG8LphhbVxkhqHmux0hrfJSRpFd_K5mvNgGdYrc5SLtHOs2VMvg5b-5JeQwb7JUj47m1KAz4N79_hbaN5hrz4ccvGvkyk-sQtYXJ8iIhoiGXvt-Y/s320/IMG_6764.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Ci allontaniamo verso Piazza San Giovanni. Sulla via graffiti e distruzione.</td></tr>
</tbody></table><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCcZmUBbtWKSbGkCl_P3YM5LLf67w-ayEsTLLKajKqK2w2HeJ4ASeIqYq_lUR2Oew1Ahf3VrI0U3OJxPBE2_b8tJzKci-ESzhlbqP8AcpCBn1Ei5eyhp2AWrpydSTJsDbhL9_4vyfe5K4/s1600/IMG_6772.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCcZmUBbtWKSbGkCl_P3YM5LLf67w-ayEsTLLKajKqK2w2HeJ4ASeIqYq_lUR2Oew1Ahf3VrI0U3OJxPBE2_b8tJzKci-ESzhlbqP8AcpCBn1Ei5eyhp2AWrpydSTJsDbhL9_4vyfe5K4/s320/IMG_6772.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Arriviamo in Piazza San Giovanni. I ragazzi vestiti di nero arrivano poco dopo inseguiti dalle cariche della polizia.</td></tr>
</tbody></table><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixNuVYSB8L3wraI98XfG7jdFPvEOsCkaz7Jhgk6Q41x8FgIqSOHrh73yptJa8HiCRldGjeyrZI51p_v6oRJW2iSCepcjyC_U36826eqgTvR6ja_cUKs5d-uVV5i6xcgIJiwAbqnyWgb9Y/s1600/IMG_6773.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixNuVYSB8L3wraI98XfG7jdFPvEOsCkaz7Jhgk6Q41x8FgIqSOHrh73yptJa8HiCRldGjeyrZI51p_v6oRJW2iSCepcjyC_U36826eqgTvR6ja_cUKs5d-uVV5i6xcgIJiwAbqnyWgb9Y/s320/IMG_6773.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Creano delle barricate con i bidoni della spazzatura all'ingresso della piazza.</td></tr>
</tbody></table><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhv9PIZauVFK-SAKcQh8_Wccm8lnyxxlRtGw2AGZBjWB7B7c9Y0a12aaySH5chPPXimJybHWy27OC0CRZaZcCgPVU4bxcvXoh4CzV_RQiK3Yp7PImD_KJV2dG6Vm-IBsfTWwONtP7pVbMU/s1600/IMG_6776.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhv9PIZauVFK-SAKcQh8_Wccm8lnyxxlRtGw2AGZBjWB7B7c9Y0a12aaySH5chPPXimJybHWy27OC0CRZaZcCgPVU4bxcvXoh4CzV_RQiK3Yp7PImD_KJV2dG6Vm-IBsfTWwONtP7pVbMU/s320/IMG_6776.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Iniziano gli scontri. Le vetture della polizia irrompono a intervalli regolari dentro la piazza per spezzare l'attacco.</td></tr>
</tbody></table><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbVUcCr2tXpdeLyIbTEcu3YYiSgINHF-Ehri6Kjj6H_PjDJHf806hSUTMTcKl3c6_oIB1PJY0fJ6kWL5fkgpHJ_0TxTP75_buVWWRVmiFbtg0RuTPJzmlhL-4rVN0j4hGbTvAhQU1UxyY/s1600/IMG_6781.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbVUcCr2tXpdeLyIbTEcu3YYiSgINHF-Ehri6Kjj6H_PjDJHf806hSUTMTcKl3c6_oIB1PJY0fJ6kWL5fkgpHJ_0TxTP75_buVWWRVmiFbtg0RuTPJzmlhL-4rVN0j4hGbTvAhQU1UxyY/s320/IMG_6781.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Viene data alle fiamme un'altra macchina.</td></tr>
</tbody></table><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgfTCD51v7cGDEte9cEHdBg-MBkisaif0sYDC_p8PLBW1y37q7V9lfZEd6D78CTG8U-ThP-baJoX-hMQVw6VTfusHH1pz6wxubKum-8DaeJNHRalBPaCrM8oB2T_sG0zTewZVZfCyPmfcI/s1600/IMG_6782.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgfTCD51v7cGDEte9cEHdBg-MBkisaif0sYDC_p8PLBW1y37q7V9lfZEd6D78CTG8U-ThP-baJoX-hMQVw6VTfusHH1pz6wxubKum-8DaeJNHRalBPaCrM8oB2T_sG0zTewZVZfCyPmfcI/s320/IMG_6782.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il fine non giustifica i mezzi. Questo striscione campeggia profetico sull'imminente guerriglia.</td></tr>
</tbody></table><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWdDIL7h2epie07uQ_9lGVvkCCRix0qzql15K9hbR2qbKi5EVCdKTdj6_HZW7SNkX3jhfPO8Dt0uRU2F4n3x72t8x5BTojWsGAuXVdrWaaWxhkNd1fL_glKv9ii9H2TDsLWoLDNJA3J1E/s1600/IMG_6785.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWdDIL7h2epie07uQ_9lGVvkCCRix0qzql15K9hbR2qbKi5EVCdKTdj6_HZW7SNkX3jhfPO8Dt0uRU2F4n3x72t8x5BTojWsGAuXVdrWaaWxhkNd1fL_glKv9ii9H2TDsLWoLDNJA3J1E/s320/IMG_6785.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La macchina continua a bruciare.</td></tr>
</tbody></table><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYcLYEZf65zUhllaQwxzXb8KLUqVIvOPYkZd1CDeXC510ug5Td4EfPN8kE7y_VvjhDTV8-8HOXTKuZSaWo7hD2WL07URFPajrucKVqjSXrAgkJRdQMfnebIPtOyA2KjUZ215XgGuBETBM/s1600/IMG_6786.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYcLYEZf65zUhllaQwxzXb8KLUqVIvOPYkZd1CDeXC510ug5Td4EfPN8kE7y_VvjhDTV8-8HOXTKuZSaWo7hD2WL07URFPajrucKVqjSXrAgkJRdQMfnebIPtOyA2KjUZ215XgGuBETBM/s320/IMG_6786.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Le forze dell'ordìne usano i mezzi come ariete. Un ragazzo vestito di nero viene violentemente investito.</td></tr>
</tbody></table><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7ZygDClGNleTgnuj9uv3vVwNF7q45w9jzLoeRGdvqyRatdmM-N3LUHOJar91_-YWy1pCfsbN8-OeXgseMibItfFCOYfcftkCye8IBQKhlgE52WaPCzxis8GlwnNPgvVlpApj1lIJ_rLI/s1600/IMG_6791.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7ZygDClGNleTgnuj9uv3vVwNF7q45w9jzLoeRGdvqyRatdmM-N3LUHOJar91_-YWy1pCfsbN8-OeXgseMibItfFCOYfcftkCye8IBQKhlgE52WaPCzxis8GlwnNPgvVlpApj1lIJ_rLI/s320/IMG_6791.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">I Cobas cercano di fare un cordone per proteggere i manifestanti pacifici dagli scontri.</td></tr>
</tbody></table><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXRWjslMu4TZm_NQDIObdkbNBAMwoWQXkTCT23FwAisXsFMXcuB8YzdGZsxK11nauGfVPSIszz9wsiYQLAvowA8RRg1FQhbg12FRQsptLelTCRH6tqCUS_40qVYReSStcwBxsslM-JnH0/s1600/IMG_6795.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXRWjslMu4TZm_NQDIObdkbNBAMwoWQXkTCT23FwAisXsFMXcuB8YzdGZsxK11nauGfVPSIszz9wsiYQLAvowA8RRg1FQhbg12FRQsptLelTCRH6tqCUS_40qVYReSStcwBxsslM-JnH0/s320/IMG_6795.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Risultati di uno scontro.</td></tr>
</tbody></table><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYv5LEsFHYeCeenudJmlsxLeeiTL8jiO2vzo8PNmw-PqCKzV1omt_szOCgcH0DN8diqvknZ0NGQK9QnbBYMZZOyu0gA4g6r9Q3SscchkWDJUM8NA7K1dIRN9eSOMq3MedurJVufS33D4A/s1600/IMG_6797.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYv5LEsFHYeCeenudJmlsxLeeiTL8jiO2vzo8PNmw-PqCKzV1omt_szOCgcH0DN8diqvknZ0NGQK9QnbBYMZZOyu0gA4g6r9Q3SscchkWDJUM8NA7K1dIRN9eSOMq3MedurJVufS33D4A/s320/IMG_6797.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Lo striscione vola via.</td></tr>
</tbody></table><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi087AifJuB7-jACO6fKXUWxhb4NnRyIHSwzwqIj3Bl0_10W3hFHTwEy0GoZctQGaI74wkPoeIdM38ALCa0yPFW7lk6tgE9diw8kSz1XkjH5tSu1CC5HIWSJBfQhm35YeQPhPNLpTX45fs/s1600/IMG_6798.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi087AifJuB7-jACO6fKXUWxhb4NnRyIHSwzwqIj3Bl0_10W3hFHTwEy0GoZctQGaI74wkPoeIdM38ALCa0yPFW7lk6tgE9diw8kSz1XkjH5tSu1CC5HIWSJBfQhm35YeQPhPNLpTX45fs/s320/IMG_6798.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Vengono attivate le pompe ad acqua e vengono lanciati lacrimogeni. Anche in mezzo ai manifestanti pacifici.</td></tr>
</tbody></table><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhyA6ziDrslKQZ9oIDGvoOvzCfdTjp_3htPzAIe09ifXTiRe_e-yRPq6eD26UZIxLNIVYmSqtQD_VbC-HsWbc6ZCev4Z_8Fehx6yvpLUrzt_Qfza5bxcDYOLIT3O8m6RKXMW778S3tuvKk/s1600/IMG_6799.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhyA6ziDrslKQZ9oIDGvoOvzCfdTjp_3htPzAIe09ifXTiRe_e-yRPq6eD26UZIxLNIVYmSqtQD_VbC-HsWbc6ZCev4Z_8Fehx6yvpLUrzt_Qfza5bxcDYOLIT3O8m6RKXMW778S3tuvKk/s320/IMG_6799.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Dai mezzi iniziano a scendere poliziotti in tenuta anti-sommossa.</td></tr>
</tbody></table><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKDVAlybREomjBwaRGnXMc9jStv0ctFW_VPGkgq-RSfQTSCASMz-Vk_aUAcFJGSDnD5lCvxxZIiiBJlD1PQ1x4UjPit_Ki7W1aud_PlZkEp0c7kor52DsaXJJ1bKMG6Abq2bIPbGQlGFg/s1600/IMG_6800.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKDVAlybREomjBwaRGnXMc9jStv0ctFW_VPGkgq-RSfQTSCASMz-Vk_aUAcFJGSDnD5lCvxxZIiiBJlD1PQ1x4UjPit_Ki7W1aud_PlZkEp0c7kor52DsaXJJ1bKMG6Abq2bIPbGQlGFg/s320/IMG_6800.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Continuano a spruzzare acqua.</td></tr>
</tbody></table><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCnHCgMRUGxHVarFtR4L-KXQTAtkpAeWMSN82z9su1LiQjgWPTuYkmNHxBTDumPE_gTedtd7xCAHGpH15WhhLiBcpqhSnOrMOT1brNEARlS76OEK2gRIMT6dAKtav7CDbrGAbfwMXcoHA/s1600/IMG_6801.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCnHCgMRUGxHVarFtR4L-KXQTAtkpAeWMSN82z9su1LiQjgWPTuYkmNHxBTDumPE_gTedtd7xCAHGpH15WhhLiBcpqhSnOrMOT1brNEARlS76OEK2gRIMT6dAKtav7CDbrGAbfwMXcoHA/s320/IMG_6801.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">I manifestanti pacifici, tra cui noi, continuano a ballare incuranti degli scontri.</td></tr>
</tbody></table><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_MJ8fK-r1UkEXN-RYylVmzXMGvK-dWUFqKToCMLUEFMV3fHZ93Qtm_RUalrevbxy532ZtOEWrkMgsdNlgC_ADpXgzF0xw8fcH0ydYPvIcljnwJjtjs8UR18UVgtguvSuvUm755hfIoGQ/s1600/IMG_6806.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_MJ8fK-r1UkEXN-RYylVmzXMGvK-dWUFqKToCMLUEFMV3fHZ93Qtm_RUalrevbxy532ZtOEWrkMgsdNlgC_ADpXgzF0xw8fcH0ydYPvIcljnwJjtjs8UR18UVgtguvSuvUm755hfIoGQ/s320/IMG_6806.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Ci sediamo in mezzo alla piazza insieme ad altre persone per protestare contro le violenze.</td></tr>
</tbody></table><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKZiTwl5mvUq49avjyeaCyQNf48v7zyFV-WkHhkQ6hNmc_03XAS9CDTNRxTyM0W7Dx1xdJZuVPgjl1FnGHFO284cbF7QYN1SWj5DoobKe-n5K7cvKnHpPL64m05zonhZjNt_YiIjUIVe0/s1600/IMG_6813.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKZiTwl5mvUq49avjyeaCyQNf48v7zyFV-WkHhkQ6hNmc_03XAS9CDTNRxTyM0W7Dx1xdJZuVPgjl1FnGHFO284cbF7QYN1SWj5DoobKe-n5K7cvKnHpPL64m05zonhZjNt_YiIjUIVe0/s320/IMG_6813.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Urliamo "No alla violenza!".</td></tr>
</tbody></table><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTvhVtd2ggvf1oMWtb7WA2PYwDOoGlQaNH1JF3zk9gz8LqBujXC5fiMmd0BuRKotLEqhIWOsWsJIQJa3rIK28-MVwXxCvG52kJoWh8Ymge4mk6Pyuajigu45hvWHsHlo2Oi2pDmKCGEwQ/s1600/IMG_6814.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTvhVtd2ggvf1oMWtb7WA2PYwDOoGlQaNH1JF3zk9gz8LqBujXC5fiMmd0BuRKotLEqhIWOsWsJIQJa3rIK28-MVwXxCvG52kJoWh8Ymge4mk6Pyuajigu45hvWHsHlo2Oi2pDmKCGEwQ/s320/IMG_6814.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Bandiere della pace sventolano davanti algi scontri.</td></tr>
</tbody></table><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhd3kli5AY5DbYO2IEqBG6TmQMQEzkhGLDaJBJ5r0HYFsfqXeYZyn-pfEA7ZBfirztzf8HjVxFopjsYSpa1ZZiaMm7LWt7ImlpZXAKcbQsRzZcESCAMezL0RoQi4E-KaSr06TVSmZ1Mfgk/s1600/IMG_6815.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhd3kli5AY5DbYO2IEqBG6TmQMQEzkhGLDaJBJ5r0HYFsfqXeYZyn-pfEA7ZBfirztzf8HjVxFopjsYSpa1ZZiaMm7LWt7ImlpZXAKcbQsRzZcESCAMezL0RoQi4E-KaSr06TVSmZ1Mfgk/s320/IMG_6815.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">I violenti continuano a lanciare sampietrini divelti da un marciapiede.</td></tr>
</tbody></table><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4BrUKMscxuJJm_MdJiNtBXkS2obYcyvba3E5RgrgZxoLEuQikrueRr_YEq40ARa2hYjoMCMQcyZxm80Ju7ofA0WHttll6je8ey4STTZf8HBAgQvn1cHuwBkPwqCMiX8SGjls2Ua1CgJ4/s1600/IMG_6818.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4BrUKMscxuJJm_MdJiNtBXkS2obYcyvba3E5RgrgZxoLEuQikrueRr_YEq40ARa2hYjoMCMQcyZxm80Ju7ofA0WHttll6je8ey4STTZf8HBAgQvn1cHuwBkPwqCMiX8SGjls2Ua1CgJ4/s320/IMG_6818.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Ragazzi con le mani alzate tentano di far cessare gli scontri.</td></tr>
</tbody></table><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDEErhoBZ6_ZSGrNskI4j8AiEJRIMJsxevEw1jIHMQVq4TaJwLqebMtWTRqQLpyMM3L4r2-6hr2UXvV1C9hAufBrWRYlDeXWHs0jY3ggZlFwh5nYyrm9PJZoLJor-Nu6BGP8I7TbTfmN0/s1600/IMG_6819.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDEErhoBZ6_ZSGrNskI4j8AiEJRIMJsxevEw1jIHMQVq4TaJwLqebMtWTRqQLpyMM3L4r2-6hr2UXvV1C9hAufBrWRYlDeXWHs0jY3ggZlFwh5nYyrm9PJZoLJor-Nu6BGP8I7TbTfmN0/s320/IMG_6819.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Ma gli scontri continuano.</td></tr>
</tbody></table><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgblV8CFUIesmtXtcSiinvbVQPXG8EGrpX_aOdZWokvPOdGFlnGGtOZhYT4IKrkr9sHhOpLk5ezEUJ0tfhuqlS0gv3qRN2yIKdN_jm5qmkSJxpveSAYhb49_XqEURqV_qegvRQAu0xUPPw/s1600/IMG_6821.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgblV8CFUIesmtXtcSiinvbVQPXG8EGrpX_aOdZWokvPOdGFlnGGtOZhYT4IKrkr9sHhOpLk5ezEUJ0tfhuqlS0gv3qRN2yIKdN_jm5qmkSJxpveSAYhb49_XqEURqV_qegvRQAu0xUPPw/s320/IMG_6821.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Le proteste pacifiche non sortiscono alcun effetto.</td></tr>
</tbody></table><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiwTC6fasj-ZD80sjNEoH_YfhbrBLf-5QMDkHIG5mkpvC4xruKjKRq2OqaLKYm5QlyjBZ6vZOxSpgyjuT_EeP2ViYh0DhL4rQsqHcNxOVN_1p3tJTPalmBVpTcj6RWSpI48VjRbndSKLQQ/s1600/IMG_6824.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiwTC6fasj-ZD80sjNEoH_YfhbrBLf-5QMDkHIG5mkpvC4xruKjKRq2OqaLKYm5QlyjBZ6vZOxSpgyjuT_EeP2ViYh0DhL4rQsqHcNxOVN_1p3tJTPalmBVpTcj6RWSpI48VjRbndSKLQQ/s320/IMG_6824.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">I poliziotti cominciano a carcicare. I pacifisti si mettono im mezzo tra i violenti e le cariche.</td></tr>
</tbody></table><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMJZstYrCJcByJpFSe-JnjAsbmW-98yM1rJXbuZtP8IA8KLo6k89HmW-Y5ZX_R4HhdjLVWEhQaCfkh0zPDv4mPB25x0pKk3x5GhwqDLr8aLGNLVsdEc8HznLLoXxsePnhMFJP0LTn2EfE/s1600/IMG_6826.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMJZstYrCJcByJpFSe-JnjAsbmW-98yM1rJXbuZtP8IA8KLo6k89HmW-Y5ZX_R4HhdjLVWEhQaCfkh0zPDv4mPB25x0pKk3x5GhwqDLr8aLGNLVsdEc8HznLLoXxsePnhMFJP0LTn2EfE/s320/IMG_6826.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">I poliziotti travolgono più i ragazzi con le mani alzate che quelli con in mano i sampietrini. Un nostro amico viene colpito dal pugno di un poliziotto mentre era fermo con le mani alzate.</td></tr>
</tbody></table><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6NBc8wW_0JSrVUpl4zRxn6fo5HuG1GqdD0bX9YJj8IBgZZfVkNq3E67D9w0Ps6nslKrFGBcBTvneFG04_cRpYe7jQWJNCG-_0HAr2xskWEH8sHg5UUvkXlKeRJymu9JWtuaXpLojDldE/s1600/IMG_6827.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6NBc8wW_0JSrVUpl4zRxn6fo5HuG1GqdD0bX9YJj8IBgZZfVkNq3E67D9w0Ps6nslKrFGBcBTvneFG04_cRpYe7jQWJNCG-_0HAr2xskWEH8sHg5UUvkXlKeRJymu9JWtuaXpLojDldE/s320/IMG_6827.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Dopo aver fatto medicare il nostro amico ce ne andiamo. Gli scontri si sono spostati da Piazza San Giovanni a una via adiacente.</td></tr>
</tbody></table>AndreaTarchihttp://www.blogger.com/profile/06473776508682945891noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5095622989941288413.post-32973298889418033132011-10-14T09:14:00.000-07:002011-10-16T04:24:11.579-07:00Prove di cambiamento.<div style="text-align: justify;">C'è elettricità, nell'aria. Insoddisfazione, rabbia, indignazione. La gente non ce la fa più, non dorme più. Non ha più sogni. Si è arrivati ad un punto di svolta radicale, il mondo di cartone per il quale continuiamo a pagare caro ogni giorno non sta più bene a nessuno. C'è una nuova consapevolezza nel cuore di ogni persona che si sta rendendo conto verso che parte sia sta andando.<br />
Movimenti di protesta si stanno propagando a macchia d'olio in ogni Paese del mondo. L'indignazione continua a crescere.<br />
<a name='more'></a>Domani ci sarà il coronamento di questi sentimenti che accomunano tutti gli individui che non ci stanno più a sottostare a questa situazione. Domani si manifesta, in tutto il mondo. Domani si protesta sul serio, su cose serie, per fini seri, con motivazioni serie.<br />
Non è più una questione italiana. Non è più una questione riguardante solo l'Italia e Berlusconi, che ancora una volta oggi ha preferito salvare la pelle mentendo a se stesso e al suo popolo con l'ennesima fiducia piuttosto che, per una volta, pensare a chi gli sta intorno e non alla sua persona. E' una questione globale, universale, questa.<br />
I governi del mondo per rispondere alla crisi capitalistica che si sta verificando hanno deciso di intervenire con un aumento del liberismo economico senza etica, per salvaguardare il sistema e non chi vi sta dentro. Si aumentano le misure di austerity verso i cittadini, ma si lascia ancora di più briglia sciolta a chi specula su tutte ciò che gli capita sott'occhio. A chi specula sulla vita stessa. <br />
Noi non ci stiamo. Siamo stanchi. Siamo stanchi di non vedere un futuro dinnanzi a noi. Siamo stanchi di vedere pochi ricchi che continuano ada arricchirsi spinti dall'avidità mentre il resto del mondo soffre. Siamo stanchi di vedere guerre con esclusivi fini economici che ci vengono spacciate per guerre giuste. Siamo stanchi di farci prendere in giro, ché tanto non ci caschiamo più.<br />
Già da alcuni giorni manifestanti si stanno riunendo nelle maggiori città italiane per far sentire la propria voce, per far capire all'opinione pubblica che probabilmente domani, 15 Ottobre, succederà qualcosa di veramente importante. Per tutti noi.<br />
L'unica speranza è che questa importantissima e rivoluzionaria protesta non venga per l'ennesima volta strumentalizzata o delegittimata dai potenti. Questo è un movimento che parte dal basso, non ci sono partiti politici, né organizzazioni che ne rivendichino l'esistenza. <br />
Domani a Roma e in altre 790 città di 71 paesi si protesta per la vita. La nostra vita. <br />
E io ci sarò, perché voglio esserci.</div>AndreaTarchihttp://www.blogger.com/profile/06473776508682945891noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5095622989941288413.post-37987038818822092952011-10-12T11:22:00.000-07:002011-10-14T09:21:50.920-07:00Rabbia.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div style="text-align: justify;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj18JgZlTnnjsOeKCTqbnJbfZQMD8QS0UwEwd1Cn1kO91gd7xt7S9SwOhggaoC5HzhnkdLjuUBzX62l2ZtfxDkMbA2ttKpunnU93weEPtkUJ9Nd7Q4d1GNmnjuhiKZBi-m7hKICzYf9hhc/s1600/200479648-001.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="153" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj18JgZlTnnjsOeKCTqbnJbfZQMD8QS0UwEwd1Cn1kO91gd7xt7S9SwOhggaoC5HzhnkdLjuUBzX62l2ZtfxDkMbA2ttKpunnU93weEPtkUJ9Nd7Q4d1GNmnjuhiKZBi-m7hKICzYf9hhc/s200/200479648-001.jpg" width="200" /></a>A volte mi pongo delle domande che creano in me una tale rabbia da star male. Partono dallo stomaco, schiumano di bile e vorrebbero uscire in un grido violento, disperato. Rispondere ad esse sarebbe semplice. Esaurirle sarebbe elementare. Applicarle ancora di più. Eppure la realtà si rifiuta di accettare la mia logica. Rimangono là, sospese, sole.<br />
<a name='more'></a>Leggendo i giornali è nata in me una di quelle domande. Rabbiosa. Sono venuto a conoscenza dei soliti vecchi politici, troppo affezionati alle loro poltrone di potere da potersene staccare. Sebbene abbiano dimostrato in varie legislature nelle quali si sono fatti rappresentanti delle idee dei cittadini di non essere in grado di far nulla se non di badare ai propri interessi, loro sono ancora là. A sbavare sulle loro maledette poltrone.<br />
Ieri mi è comparsa agli occhi un'altra ennesima dimostrazione di questa realtà.<br />
La solita vecchia, avariata zuppa. <br />
Berlusconi sale in Parlamento, è certo di ottenere una gloriosa vittoria. Viene battuto per un voto su un tema importante come il pareggio di bilancio. S'infuria, esce dall'aula scurissimo in volto. Due ore dopo minimizza l'accaduto che ha travolto il suo governo. Il giorno dopo annuncia l'ennesima fiducina per salvare gli scranni di maggioranza ai suoi vecchi amici bavosi.<br />
La domanda si forma e cresce e esplode. Com'è possibile accettare tutto ciò? Perché dobbiamo ancora accettare che questi vecchi inutili continuino a fare i loro comodi senza pensare a coloro che rappresentano? Perché continuano a prenderci in giro, e perché noi continuiamo a permetterglielo? Perché non c'è ricambio generazionale in quelle due "camere di riposo"? Perché noi giovani dobbiamo essere considerati la generazione dei fannulloni, quando non ci viene nemmeno permesso di esprimere le nostre idee e di rappresentarle? <br />
Le risposte seguono fulminee alle domande nella mia testa. Non permettere che i politici possano ricandidarsi per più di tre legislature. Vietare ai politici indagati di sedere in Parlamento. Consentire ai giovani di fare politica. Una politica sincera, vera. Informare i cittadini sin da quando sono a scuola, perché siano preparati e decisi nel proteggere le loro idee.<br />
Risposte semplici, in apparenza. Eppure non hanno presa con questa realtà. Sono solo fumo.<br />
Nepotismo. Corruzione. Interessi economici. Mafia. Queste sono le uniche riposte possibili alle mie domande. Questo è ciò che è normale in Italia. Non i miei vaneggiamenti.<br />
La mie domande muoiono prima di esplodere. L'urlo è strozzato, privo d vita.</div>AndreaTarchihttp://www.blogger.com/profile/06473776508682945891noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5095622989941288413.post-7470345923315919812011-10-10T11:36:00.000-07:002011-10-12T11:24:31.608-07:00Riflessioni su uno scomodo banco di formica.<div style="text-align: justify;">Si muovono a frotte. Tutti insieme. Come automi camminano in greggi di grigio metallo e si riuniscono in fredde aule bianche, spoglie. Non si chiedono il perché, vanno e basta. Non si voltano, non si guardano attorno. Anch'io cammino con loro. <br />
Sono nato con una mente bella, fresca, piena d'idee. Mi sembrava tutto immediato, semplice. Tutto mi sembrava arrivabile. Credevo di essere destinato a qualcosa, la mia sola sicurezza era la mia fantasia. Il fuoco della curiosità ardeva con vigore nei miei occhi. Poi tutto è cambiato. I colori in me si sono affievoliti, sciupati. La mia fantasia si è impoverita, i miei occhi si sono spenti. Non vi brucia più nulla dentro.<br />
Adesso cammino anch'io nel gregge. Adesso sono anch'io uno studente. Siedo nelle aule spoglie, su sedie anonime, appoggiato a banchi ancora più anonimi.<br />
<a name='more'></a>Il sapere è importante. E' una delle poche cose veramente sincere che ci sono rimaste in questo mondo di plastica. Mi piace imparare. Ed è estremamente giusto che ogni individuo possa avere il diritto di accedere al sapere.<br />
Purtroppo però basandosi su questa giusta base si è finiti in un vortice. Un vortice freddo, grigio, fatto di un triste anonimato. Difatti c'è solo una cosa che nella mia testa è sempre stata più importante del sapere: l'espressione del proprio pensiero. E questo concetto è stato distrutto dalla scuola attuale, che per privilegiare un sapere funzionale e raggiungibile a tutti ha costretto la conoscenza ad un esercizio meccanico e mnemonico. <br />
La pura bellezza del pensiero si dovrebbe esprimere attraverso ciò che vediamo filtrato unicamente dalle nostre impressioni. Questa è la cosa più importante e difficile da imparare: sviluppare uno spirito critico che ci renda liberi e faccia librare alto il nostro pensiero privo di vincoli. <br />
Invece siamo qua, tutti i giorni. In competizione. Lottiamo per un voto, per paura di perdere un estate di divertimenti. Impariamo costretti nozioni a carrellate che verranno dimenticate in capo a un giorno. Solo perché manca la passione, che non ci accompagna più. Che ci ha abbandonato da bambini. Siamo studenti, già consapevoli dell'età adulta che ci aspetta.<br />
Ogni giorno siedo su un grigio banco. Fitte parole vorticano attorno alla mia testa, il mio sguardo è perso nel vuoto. Mi rigiro la matita fra le dita. Cerco di scappare dal grigiore della quotidianità col pensiero, ma la mia fantasia è come inncatenata. Non vola più.</div>AndreaTarchihttp://www.blogger.com/profile/06473776508682945891noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5095622989941288413.post-65548135302887959002011-10-07T11:10:00.000-07:002011-10-14T08:59:50.530-07:00Corteo studentesco del 7 Ottobre. Firenze.<div style="text-align: justify;"><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZJiENizzKOb3UNc-MRPMaj2LkCWRsDDnxhxPdXwGMqR5J1Ry-0Cx6shCBAQvQ462CrDouw38B6Z9TQg6x4Ty20sQNTfvwlKOlX5Q43HQb3JZy4PCauxsmUF_PZEEkjX1ar_XDQV-syBA/s1600/foto1107.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZJiENizzKOb3UNc-MRPMaj2LkCWRsDDnxhxPdXwGMqR5J1Ry-0Cx6shCBAQvQ462CrDouw38B6Z9TQg6x4Ty20sQNTfvwlKOlX5Q43HQb3JZy4PCauxsmUF_PZEEkjX1ar_XDQV-syBA/s1600/foto1107.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Firenze, 7 Ottobre 20</td></tr>
</tbody></table>Il lento fumo blu delle sigarette si alza da un gruppetto di ragazzi sul ciglio di un binario della stazione centrale di Firenze. Nei loro sguardi c'è eccitazione, speranza, divertimento. Voglia di partecipare, di essere veramente attivi. Ci sono anch'io, lì in mezzo. Anch'io sono sul ciglio del binario, anch'io ho una sigaretta in bocca, anche i miei occhi ridono speranzosi. Buttiamo le sigarette ormai completamente arse, e ci incamminiamo nel freddo di Ottobre stretti nelle nostre colorate ed allegre felpe. La nostra destinazione è una piazza non lontana, piazza San Marco. <br />
<a name='more'></a>C'è una manifestazione studentesca oggi. Siamo studenti noi, e quindi non possiamo mancare. E poi il tema è veramente interessante, lo condivido e voglio partecipare alla protesta. Lo slogan del corteo studentesco è un efficace "Il capitalismo non è in crisi, il capitalismo <i>è</i> la crisi.". Veramente accattivante, appena ho letto al riguardo in rete ne sono rimasto entusiasta, sul serio. Il problema del capitalismo è sempre stato attuale per me, l'ho sempre considerato una metastasi universalmente accettata e riconosciuta che ci sta portando ad una lenta distruzione. Il capitalismo sta smantellando il nostro stato sociale. A causa del sistema capitalistico stiamo assistendo impotenti a dei tagli ciclopici ai fondi pubblici, all'uccisione di una possibile crescita del nostro Paese a causa dell'aumento dell'IVA e della privatizzazione di tutto ciò che è e deve essere un bene comune. Io sono contro il sistema che ci circonda, sono convinto delle mie idee. E le voglio quindi proteggere, sostenere.<br />
Pieno di tutto questo ardore mi sono diretto al punto d'incontro degli studenti. Ci siamo ritrovati in un trionfo di allegria e di forza, di libertà e di rabbia. Ci siamo uniti alle risa felici di chi sa di stare facendo qualcosa che conta davvero. Poi il corteo è partito. Poi qualcosa è cambiato.<br />
La calca si è immessa in una delle vie più belle ed importanti della mia città, e poi la situazione è degenerata. Non nel senso estremo del termine. I ragazzi hanno smesso di protestare costruttivamente. Hanno iniziato a urlare slogan inutili, volgari, fini a se stessi. Hanno iniziato a schiamazzare e a ridere di cose esterne alla protesta politica. </div><div style="text-align: justify;">Siamo tanti, ma le persone che ci credono davvero sembrano poche. Mi accorgo di essere circondato da ragazzi, interessati più a socializzare che a protestare contro un sistema opprimente. Mi accorgo di essere dentro una protesta vera, seria. Ma che purtroppo non è stata presa sul serio.<br />
Il corteo finisce com'è iniziato. Con alcuni che urlano idee importanti, che si battono seriamente per convincere i loro coetanei delle loro sacrosante idee. Ma anche con molti altri ragazzi felici solamente per aver evitato qualche interrogazione o verifica saltando la scuola.</div><div style="text-align: justify;">Ce ne torniamo alla stazione, non è più tanto freddo. Le felpe colorate sono finite nello zaino lasciando spazio a t-shirt monocromatiche. Mi fumo un'altra sigaretta sul binario. Non è stata una giornata negativa. Ho visto molti ragazzi impegnati politicamente urlare con me protestando con sentimento su cose serie. Ho visto una politica attiva autogestita e priva dei fumi sparsi dalle alte sfere. Ma purtroppo eravamo una piccola percentuale sulle migliaia di studenti giunti a Firenze. C'è una piccola sconfitta nel mio cuore, che batte tuttavia ancora verde di speranza.<br />
Butto la sigaretta, salgo sul treno tornandomene a casa. Confido in Roma, il 15 Ottobre. Spero che gli tra gli indignados riuscirò a far sentire la mia voce.</div>AndreaTarchihttp://www.blogger.com/profile/06473776508682945891noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5095622989941288413.post-20182978937170091172011-10-04T08:00:00.000-07:002011-10-07T12:25:19.905-07:00Sono stato militare, una volta.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3OD4fmxbEHbZGp4VODIHpnUTqnm8Ou1RXqPmyaHQ4xVprAyASMlzQGu5mrt1aLgMbuHrN7Y0EajtPir9poJiCnu9fbChaa5Qarn9a7QALgy57KTI6LqsROg-jAYsP1L57cG9Z2RRWvvI/s1600/12102_a27956.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="192" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3OD4fmxbEHbZGp4VODIHpnUTqnm8Ou1RXqPmyaHQ4xVprAyASMlzQGu5mrt1aLgMbuHrN7Y0EajtPir9poJiCnu9fbChaa5Qarn9a7QALgy57KTI6LqsROg-jAYsP1L57cG9Z2RRWvvI/s200/12102_a27956.jpg" width="200" /></a></div><div style="text-align: justify;">Colletti inamidati stringono il collo facendo affiorare dalla pelle umida di sudore il sinuoso profilo della carotide. Le medaglie sulla giacca di lana tintinnano cristalline al passaggio del caldo vento estivo. Il cappello è troppo stretto, crea un cerchio alla testa. Restare immobili è difficile, e doloroso. Ma il militare non lo sente, il dolore. E' solo una cerimonia. Una rappresentazione del lustro della Forza Armata.<br />
<a name='more'></a>Anch'io sono stato un militare. Anch'io mi sono sentito fiero di appartenere ad un blasone. Anch'io mi sono crogiolato in un fasto apparente ed inutile. Sono stato allievo di una Scuola Miliare, per due anni. Per due anni sono stato vicino ai militari, vicino al sistema, e mi sono accorto di quello che vi accadeva ed ancora vi accade. Per due anni il mio collo ha sudato, i miei muscoli hanno pianto per l'innaturale immobilità, la mia testa ha pulsato innumerevoli volte per un cappello troppo ridicolo per essere comodo. Per due anni sono stato un'inutile zecca attaccata allo Stato ed ai contribuenti. Poi ho abbandonato tutto. Ho ripiegato la divisa, ho messo il cappello nell'armadio e ho superato il cancello col filo spinato senza voltarmi. Non faceva per me.<br />
Per due anni sono stato un parassita, dicevo. <br />
Attraverso la mia esperienza mi sono accorto che nel nostro Paese ci sono ancora alcune realtà arcaiche, inutili, dispendiose. E il re di queste realtà è proprio il mondo militare. I militari sono privilegiati più di qualsiasi altro dipendente pubblico, la loro struttura gerarchica crea una vera e propria casta. La casta dei signori della guerra. O della pace, come direbbe Orwell.<br />
Fare il militare mette un' ipoteca sulla pensione: loro infatti sono sicuri di andare in pensione. Mica come gli altri dipendenti statali. I normali funzionari infatti hanno il 50% per cento in meno di possibilità solo di vederla col binocolo, la pensione, rispetto agli stellettati. E a fine carriera per cinque anni la pensione è anche raddoppiata, perché si sa, una volta su settecentomila c'è la possibilità che tu possa essere richiamato in servizio. Fare il militare comporta che se sei Generale hai "diritto" a un appartamento ovunque tu vada, per te e la tua famiglia, completamente pagato dallo stato. Bollette comprese. Fare il militare comporta che se vai, come ho fatto io, a fare un corso di sopravvivenza in montagna lo fai in un ex albergo sul Terminillo, località turistica sull'Appennino laziale, tutto a spese dello Stato.<br />
23 miliardi di euro l'anno. l'1,44 del PIL italiano. Ecco quanto ci costa mantenere fucili, carri armati, aerei da guerra e cacciatorpedinieri. Ecco quanto ci costa mantenere desuete tradizioni e inutili cerimonie per dimostrare la potenza di cartapesta del braccio armato dello Stato. E nel frattempo un giovane su tre non ha un lavoro, sbocciano come margherite a primavera contratti di lavoro a progetto o mensili e la maggior parte delle famiglie italiane non ha più nemmeno gli occhi per piangere. <br />
Chiaramente il baratro economico non è colpa dei militari, loro non c'entrano. Ma sono una casta in un paese che le caste non le può più mantenere. Sono dei privilegiati senza alcuna necessaria funzione per i cittadini. Sono solo un'apparato burocratico troppo grande da eliminare, ma che tuttavia continua a contribuire a succhiare il poco sangue che ci è rimasto.<br />
Ero militare una volta, poi me ne sono andato. Non perché li odiassi. Non a causa del mio odio per la guerra. Me ne sono andato perché per la prima volta mi sono sentito inutile. E per la prima volta venivo pagato per esserlo. <br />
Li ho lasciati i militari, ma le cerimonie continuano. Bandiere si continuano ad alzare su pali altissimi. I colli continuano a sudare, i cappelli a stringere le teste rasate. E i soldi continuano a finire nel nulla della preparazione ad una guerra che ci potrebbe essere, ma che in realtà non c'è mai stata.</div>AndreaTarchihttp://www.blogger.com/profile/06473776508682945891noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5095622989941288413.post-17865783063462195482011-10-02T09:59:00.000-07:002011-10-04T10:05:24.850-07:001.210.406 motivi per continuare a credere nella Democrazia.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/G64tLim0QHg?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div><div style="text-align: justify;"><br />
Ne sarebbero bastate 500.000, di firme. Invece ne sono arrivate più del doppio. Gli italiani ci sono e lo hanno dimostrato, sia a Giugno che adesso.<br />
<a name='more'></a></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Non c'è invece la politica, che dopo il raggiungimento del quorum hanno dato il meglio di loro con dichiarazioni da brivido. Il Pd inqualificabile, semplicemente imbarazzato per la sua posizione neutra su un referendum voluto e messo in atto dalla base del suo stesso partito. La Russa e il molto mafioso Romano sproloquiano sul porcellum, appellandolo "un ottima legge elettorale con alcune piccole modifiche da fare". Ridicoli. Casini che era andato contro il referendum per tutta la durata della raccolta firme adesso, dando ragione a Maroni, raccapricciante, dice di approvare fortemente la volontà popolare.</div><div style="text-align: justify;">Ma a noi non interessa. Per una volta lasciamo cuocere nel loro brodo i porci di palazzo. Stavolta l'abbiamo fatta noi la politica. E' nostra la vittoria. di nessun altro. </div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">L'anno prossimo quindi, andiamoci a votare.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg767oidS22dBnAREQwmp2eLOyCQM8K0GxhcNvU91C5ONpVTUN63EkVILeuRaslm2IQFLFsecuRP3KSGlsUXtcLyABryB2DIcMtPuWL7tIx9EUY5amvINe-IGyMZ5ER9SLt5qDxO2ELzA8/s1600/referendum_porcellum_infografica.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="295" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg767oidS22dBnAREQwmp2eLOyCQM8K0GxhcNvU91C5ONpVTUN63EkVILeuRaslm2IQFLFsecuRP3KSGlsUXtcLyABryB2DIcMtPuWL7tIx9EUY5amvINe-IGyMZ5ER9SLt5qDxO2ELzA8/s320/referendum_porcellum_infografica.jpg" width="320" /></a></div>AndreaTarchihttp://www.blogger.com/profile/06473776508682945891noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5095622989941288413.post-20912765066229295132011-09-29T13:41:00.000-07:002011-10-13T10:27:39.295-07:00(S)fiducia nel parlamento.<div style="text-align: justify;">Dare la propria fiducia a una persona è una cosa importante. Almeno per me lo è sempre stato. Do la mia fiducia solo alle persone che ritengo che se la meritino, che sicuramente non la tr<span id="goog_795917299"></span><span id="goog_795917300"></span>adiranno. Io ti do la mia fiducia perché sei come me, sei tutto d'un pezzo, e non mi tradirai mai.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCPlY_wqrvH2OCxz85I-QNaMyzP6OZ5Ar8sExAbGexqyLkVQy4OniFsjQjY2rpl4HMb9P92KW_5R8eGTb1Z3EOj3yRMhVjX_2nvi2LfM9u6n2cm5yc7I7a4QV34ytEXb0X6uDdk1WNJcM/s1600/saverio-romano.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCPlY_wqrvH2OCxz85I-QNaMyzP6OZ5Ar8sExAbGexqyLkVQy4OniFsjQjY2rpl4HMb9P92KW_5R8eGTb1Z3EOj3yRMhVjX_2nvi2LfM9u6n2cm5yc7I7a4QV34ytEXb0X6uDdk1WNJcM/s200/saverio-romano.jpg" width="142" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Meglio eletto che nominato (dalla mafia).</td></tr>
</tbody></table>Così è in ambito politico. Se si da fiducia ad un parlamentare è perché si ritiene che egli la meriti. Che sia come noi. Perché si vota una sfiducia, in parlamento? Perché dei politici dovrebbero abbassare un ministro della Repubblica al livello dei normali cittadini? Semplice. Perché non ha più la loro fiducia.<br />
<a name='more'></a>Ieri c'è stato un voto di sfiducia. Sfiducia al ministro delle Politiche Agricole Saverio Romano, indagato dalla magistratura per concorso esterno in associazione mafiosa. Associazione mafiosa. Com'è possibile da parte della classe dirigente di un Paese che ha nelle mafie il problema nazionale più grave della sua storia dare la fiducia a un ministro indagato per mafia? Certo, un indagato è innocente fino al giudizio di colpevolezza. Ma la situazione per un ministro è diversa. Un ministro dovrebbe dimettersi per molto meno. Ma non in questo governo. Non in questo paese.<br />
Non solo Romano non aveva alcuna intenzione di dimettersi, ma quando ieri pomeriggio è entrato in aula per la votazione che lo vedeva come oggetto non aveva nessuno preoccupazione ad ombrargli il viso. Abbracci di qui, baci di là. Bella stretta di mano con Calderoli, e poi discorso alla camera. Non un discorso che ci si aspetterebbe da una persona che rischia la galera per un reato gravissimo. Non un discorso mesto e convincente. Romano ha fatto un discorso provocatorio nei confronti della magistratura, citando il premier: "L'ordine giudiziario ha soverchiato il Parlamento". <br />
Sapeva già come sarebbe andata a finire, Romano. La Lega, che come ha detto il capogruppo dell' Idv Donadi è diventata da verde a rossa per la vergogna, gli aveva già dato il suo lindo appoggio attraverso il molto sano Bossi e l'altrettanto coerente Maroni che avevano entrambi assicurato l'assenza di sorprese. La falsa Lega, che prima incastra Papa e poi salva Milanese e Romano, senza alcun interesse se non il bieco interesse politico. E la base leghista scalpita. <br />
Il risultato è stato come tutti si aspettavano. Le rassicurazioni dei boss leghisti si sono rivelate fondate. Un mafioso è in giro, la maggioranza è ancora salda con 325 voti e B. dal suo trono di cartapesta continua a sorridere. <br />
Si danno fiducia, i parlamentari. Peccato però che se la possano dare solo a vicenda, visto che quella dei cittadini l'hanno già persa da un bel pezzo.</div>AndreaTarchihttp://www.blogger.com/profile/06473776508682945891noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5095622989941288413.post-4230289589212634922011-09-27T06:25:00.000-07:002011-09-29T13:43:05.203-07:00Un soffio di informazione. Forse.<div style="text-align: justify;">"<i>Per i siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica, le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate, entro quarantotto ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono.</i>" Così recita un passo del ddl firmato dal molto virtuoso Alfano. La legge bavaglio, per intenderci. Quella delle intercettazioni e così via.</div><div style="text-align: justify;">Non è finzione, né uno scherzo di cattivo gusto. Vogliono farlo davvero, stavolta vogliono provarci in questo modo. Togliere quasi completamente la libertà di stampa tradizionale a questo Paese evidentemente non era abbastanza. Adesso neanche internet -solo in Italia, chiaramente- ci è rimasto, visto che se domani il decreto verrà approvato ogni articolo telematico non godrà più di alcuna libertà.</div><div style="text-align: justify;">Come spiega il comma sopra riportato, ogni qualvolta che l'interessato di un articolo di un sito ritenga -a ragione o no- che il suo contenuto non corrisponda a verità, basta che mandi una e-mail all'amministratore del sito e quest'ultimo sarà obbligato a cambiare l'articolo entro quarantott'ore lasciandone invariate le caratteristiche grafiche e l'accessibilità.<br />
<a name='more'></a></div><div style="text-align: justify;">Facciamo un esempio. Se per esempio Nicola Porro passasse per caso su Fake Click e leggesse per caso l'articolo precedente a questo, potrebbe benissimo mandarmi una e-mail personale dicendomi di cambiare l'articolo. Pure se, come in questo caso, nell'articolo non ci sia scritto null'altro che la verità. E io dovrei obbedirgli.</div><div style="text-align: justify;">Si padrone, mi genufletto.</div><div style="text-align: justify;">E c'è di peggio. Mettiamo caso che la e-mail venga mandata al sito di Repubblica. Nessun problema, c'è sempre qualcuno che monitora un sito così frequentato, che riuscirebbe quindi a genuflettersi in tempo per i due giorni necessari alla sottomissione. Ma se la e-mai venisse mandata ad un blog di un non professionista, che magari si connette una o due volte la settimana? Beh, allora il blogger in questione infrangerebbe il codice penale, e sarebbe etichettato come un diffamatore solo perché non ha potuto genuflettersi in tempo.</div><div style="text-align: justify;">Dov'è la democrazia? Dov'è la più elementare libertà d' informazione? E' possibile che una persona debba essere costretto a a nascondere le sue idee non da un giudice imparziale, ma da un perfetto nessuno che crede lesa la sua maestà? </div><div style="text-align: justify;">Ci provano di nuovo, B. e la cricca. E l'nformazione piano piano svanisce. Come un soffio nel vento.</div>AndreaTarchihttp://www.blogger.com/profile/06473776508682945891noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5095622989941288413.post-18299815931271091332011-09-25T03:07:00.000-07:002011-09-27T06:29:38.965-07:00Bella, la Televisione di tutti i giorni<div style="text-align: justify;">A volte mi capita di accendere la Tv. Non che sia contrario alla sua esistenza: la Televisione è tutto ciò che tiene in contatto -in modo veritiero o no- la gente comune con il mondo intero e con quei fatterelli che ogni giorno vi accadono. Il fatto è che ogni volta ce la accendo provo un moto di disgusto. Informazione di partito. Donne seminude. Marketing di tutto ciò che sia comprabile, ma questa è un'altra storia</div><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCl5pD__yzHLtOV2B2zv6ujZxTZOtY9FjXTnAB-XqSaqGD6Cecm8O6MwIOL1vXRX_xtVzBKnf_pUCI5JyzuM-EOO2r8hF9AxLz7arx_YWXb1msk1u9-wMz0tKZjH1GIf_r_PjrfV6udCw/s1600/in_onda.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="121" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCl5pD__yzHLtOV2B2zv6ujZxTZOtY9FjXTnAB-XqSaqGD6Cecm8O6MwIOL1vXRX_xtVzBKnf_pUCI5JyzuM-EOO2r8hF9AxLz7arx_YWXb1msk1u9-wMz0tKZjH1GIf_r_PjrfV6udCw/s200/in_onda.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Luca Telese e nicola porro.</td></tr>
</tbody></table><div style="text-align: justify;">Tuttavia ieri mi è capitato di accenderla dopo cena. Su La7 c'era InOnda, il programma di approfondimento di Luca Telese e -appreso con mio grande dispiacere solo ieri- la new entry Nicola Porro, vicedirettore del Giornale di famiglia. Sorvoliamo sul fatto a dir poco incredibile della sostituzione di Luisella Costamagna per misteriose pressioni politiche su La7 affinché un Berluschino affiancasse Telese nella conduzione del programma. Soffermiamoci su ciò che è stato detto e fatto durante la puntata.<br />
<a name='more'></a></div><div style="text-align: justify;">Ospite della trasmissione era Nichi Vendola. Telese era come se non esistesse. Il giornalista di B. ha passato quaranta minuti interi a cercare di far cedere Vendola su qualsiasi cosa gli venisse in mente, pur di farlo crollare. Il mio sguardo era attonito. Ha toccato il suo operato in Puglia. Ha cercato di schernirlo per la sua omosessualità, e quando è stato mandato l'audio di Fede che insulta il presidente di Sel chiamandolo "culattone che non capisce la differenza tra dietro e davanti", Porro ha difeso Emilio dicendo che era legittimato. Legittimato. </div><div style="text-align: justify;">Poi si è aperto un collegamento con dei militanti della base della Lega. Vendola ha chiesto loro spiegazioni -più che giustamente- sul perché la Lega due mesi fa mandò in galera Papa per poi adesso incoerentemente dipingersi come i garantisti dei garantisti. I leghisti hanno bofonchiato qualcosa sul suo linguaggio troppo forbito, ma lasciamo stare. Invece Porro è riuscito a dire a Vendola di tacere, perché "voi avete fatto lo stesso con Tedesco". Voi. Purtroppo Porro non sa che è stata proprio la Lega a salvare il senatore del Pd dal carcere. E non sa nemmeno che Vendola in questa legislazione non c'è nemmeno in Parlamento.</div><div style="text-align: justify;">La ciliegina sulla torta è arrivata quando è stato mandato un servizio su Taranto, città super-inquinata da diossina, i cui cittadini, da quando Vendola ha approvato una legge per diminuire sotto il livello imposto dall'Ue le emissioni delle fabbriche, adesso stanno molto meglio, anche fisicamente. Apparentemente sembrerebbe non ci sia nulla da dire. Ma non per un giornalista che ha ricevuto l'incarico -da chissà chi- di sputare veleno su chiunque fosse nemico del reuccio di Arcore. Porro ha risposto che "non riesce a capire come mai i sinistroidi debbano sempre fare i primi della classe, quando c'era già una legge Europea sulle emissioni cancerogene". Scusa, Porro, se si è cercato di far star meglio i bambini malati di tumore a causa della diossina. Scusa se la via ecologica va presa al più presto, se vogliamo evitare un disastro.</div><div style="text-align: justify;">Avevo il telecomando in mano, mi è scivolato piano dalle dita finendo sul pavimento in un sparpagliarsi di pile ed imprecazioni. Non sono mai stato così nauseato. Com'è possibile che un vecchio di settantacinque anni, alla fine della sua vita politica fatta di disonestà, abbia ancora il coraggio di mandare dei tirapiedi bavosi a difendere delle posizioni indifendibili sulle reti nazionali? E com'è possibile che questo Paese di corrotti ancora glielo permetta? </div><div style="text-align: justify;">Poi ho smesso di pormi domande, ero stanco. Ho spento la Tv, ho lanciato il telecomando sul divano e sono uscito in giardino. Mi sono acceso una sigaretta.</div>AndreaTarchihttp://www.blogger.com/profile/06473776508682945891noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5095622989941288413.post-77546799223003926472011-09-20T10:24:00.000-07:002011-09-25T03:13:01.343-07:00Vacue, quotidiane seghe mentali<div style="text-align: justify;">E' da qualche giorno che mi guardo in giro. Per le strade, per i corridoi del mio Liceo, nei bar, nei locali. Sarà anche uno dei paesi più "vecchi" al mondo, l'Italia, ma i giovani di certo non ci mancano. Ne vedo tanti. Anch'io sono un giovane. Anch'io sono uno dei futuri motori del nostro apparato statale. Anch'io sono il futuro.</div><div style="text-align: justify;">I giovani sono ciò che di più attivo, critico, propositivo e pieno di energia in uno Stato moderno ci dovrebbe essere. Magari in Italia per alcune cose è anche così. Ma la politica? Quanto partecipano i nostri giovani alla politica? Quanto ci tengono a far valere le proprie idee?</div><div style="text-align: justify;">Molte volte mi sono posto queste domande, e altrettante volte la risposta è stata sconfortante, disarmante. Non c'è interesse per la politica, che sembra lontana anni luce da una generazione che per un terzo è completamente disoccupata, che negli eccessi trova la sua unica ragione di vita, e a cui la vita stessa non ha fatto altro che regalare vane illusioni.<br />
<a name='more'></a></div><div style="text-align: justify;">A volte passeggio per delle feste di partito e vedo solo anziani che giocano a briscola o allegre famiglie che tentano la fortuna con la tombola di autofinanziamento. Vedo cariatidi che tentano di arringare una folla di disillusi lavoratori di mezz'età che vanno a queste feste o per portare a cena le mogli a basso costo o semplicemente per prendere una boccata d'aria. Poi varco la soglia della manifestazione, metto un passo dietro l'altro fino al primo pub e li trovo. Masse di ragazzi in una nube di fumo, che tra bestemmie e discorsi più che leggeri passano l'ennesima serata tra disinformazione e abbrutimento.</div><div style="text-align: justify;">Chiaramente su queste realtà non si può formulare alcun postulato e di giovani che hanno capito che la partecipazione politica è l'unico mezzo per non rimanere dei gusci di noce in balia del mare in tempesta che è la nostra vita ce n'è. Ma purtroppo sono troppo pochi. Sono troppo pochi quelli che si fanno una cultura politica. Sono troppo pochi quelli che leggono i giornali per farsi un propria idea di quello che gli accade intorno. Sono troppo pochi quelli che vogliono cambiare le cose, perchè così proprio non gli va.</div><div style="text-align: justify;">Così stanno i fatti, è innegabile. A chi ci dice che siamo una generazione vuota e senza valori non mi sento di dargli ragione, ma, a mio malgrado, nemmeno torto. Di chi è la colpa? Forse delle generazioni antecedenti alla nostra, che hanno creato un clima materialistico e vacuo. Forse della politica che non solo non si avvicina ai giovani, ma neanche ai cittadini in genere. O forse la colpa è proprio nostra, troppo egoisti ed ignoranti per un mondo al quale non riusciamo a star dietro.</div><div style="text-align: justify;">Io non so rispondere, Non so di chi è la colpa, nè il motivo per cui questo scempio sia toccato proprio a noi. So solo che mentre passeggio per le feste di partito e per le vie dei locali giovani, tutto questo mi fa male. E tanto.</div>AndreaTarchihttp://www.blogger.com/profile/06473776508682945891noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5095622989941288413.post-25491231295602113882011-09-03T08:05:00.000-07:002011-09-20T10:25:50.345-07:00Ovunque mi giri, solo il vuoto<div style="text-align: justify;">Ne serve di tempo, per crearsi una vera idea politica. Bisogna guardarsi attorno, osservare, ascoltare, pensare, formarsi uno spirito critico. -Questo tizio non mi piace, non voglio che mi rappresenti, quest' altro ha delle belle idee, ma non mi sembra per niente determinato. Ecco, lui sì che incarna tutto ciò in cui credo, vedo una fiamma ardergli negli occhi: a lui andrà la mia fiducia, e il mio voto.- Semplici pensieri. Comuni. Come può ognuno di noi non avere una sana e ben salda idea politica? Peccato che adesso non sia più così semplice affidarsi alla politica e sia ancora più difficile credere che qualcuno possa lottare seriamente per noi. </div><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1iYpDbdVk6KqqbIKi6KO7emXUCCE6ttq2B3zv9iCfvQ4VNvJ9lvo48njurMfBUGERd0FEBGyUuhQpKKI9EPKCFWt6v2WstLkprZkhQ5UsGZXOEiF0Y76X3NV7h8bJgumBmwVrg_d7-38/s1600/Blog_Bersani_Sigaro-thumb-200x326.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1iYpDbdVk6KqqbIKi6KO7emXUCCE6ttq2B3zv9iCfvQ4VNvJ9lvo48njurMfBUGERd0FEBGyUuhQpKKI9EPKCFWt6v2WstLkprZkhQ5UsGZXOEiF0Y76X3NV7h8bJgumBmwVrg_d7-38/s200/Blog_Bersani_Sigaro-thumb-200x326.jpg" width="121" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Pierluigi Bersani</td></tr>
</tbody></table><div style="text-align: justify;">Questi sono i giorni dell'ennesima manovra economica pasticciata ed inutile, le ore della vergogna per un governo che ha perso anche l'ultima goccia di credibilità che aveva in Europa e nel mondo e per un premier che per l'ennesima volta umilia il popolo italiano facendosi ribeccare con le mani nella marmellata, o meglio nel suo portafoglio per pagare "i suoi papponi spacciatori di cocaina" -come scrive il Times-. D'accordo, il partito politico che ci governa ha perso la nostra fiducia, oltre che quella del mondo intero. Ci ha fatto passare per gli zimbelli d'Europa, per un popolo di corrotti e puttanieri.<br />
<a name='more'></a></div><div style="text-align: justify;">Che si fa? Ci si gira dall'altra parte, naturalmente. Se non risponde il governo ai miei bisogni, mi potrò almeno rifugiare nell'opposizione. Se non è Pdl, allora sarà Pd, no? Mi giro allora, e cosa vedo? Vedo un partito politico che dovrebbe incarnare i miei ideali completamente frammentato, che non riesce a mettersi d'accordo sulle più basilari decisioni. Vedo Bersani che non fa altro che bofonchiare con in bocca il suo sigaro su appoggi al governo e su mobilitazioni e proposte che non si sono mai viste, che promette di cambiare le cose quando non riesce nemmeno a mettere d'accordo i suoi fedelissimi. </div><div style="text-align: justify;">Mi sono girato, ma vedo il vuoto, o poco più. Vedo il Pd che ha lo stesso numero di imputati per corruzione della destra, che non tiene nemmeno fede al proprio programma astenendosi dal voto sull'abolizione delle province, che cerca di sabotare il referendum di giugno mettendo poi il cappello sulla vittoria appena ottenuta, che critica dalla mattina alla sera Berlusconi -impresa non ardua, a dire la verità- ma che non propone nulla di buono per il paese, e che quando finalmente potrebbe fare qualcosa di veramente utile appoggiando la base del suo stesso partito che vuole cambiare l'attuale legge elettorale -che è causa maggiore della malapolitica di oggi- con il sacrosanto referendum contro le liste di partito, non solo fa finta di nulla dicendo di voler risolvere tutte le questioni in parlamento -senza una maggioranza-, ma non concede neanche dei banchetti di firma alle proprie "feste democratiche".</div><div style="text-align: justify;">-Non voto per la destra, ché mi fa schifo. Mi giro, ma intorno a me c'è solo il vuoto. Lo sai che faccio allora? Non voto, sono stufo.- </div><div style="text-align: justify;">E' così che muore la democrazia. Ci rimane solo il referendum, per cambiare le cose. Almeno per quello lottiamo. E firmiamo. </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSHy3KlGCVYYvBc1APbbQdOaeDh7jPiyYFG_wOdrcVlCh_ybSFI01nibiEb1LC9GJw1azWDZgnBuNQ2mV0b1Z9bq30xbGfIAaegtHO5HHM88gPw_FRq42YZKmAZYVUV0bgEguVYfvoe2E/s1600/iovoto.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSHy3KlGCVYYvBc1APbbQdOaeDh7jPiyYFG_wOdrcVlCh_ybSFI01nibiEb1LC9GJw1azWDZgnBuNQ2mV0b1Z9bq30xbGfIAaegtHO5HHM88gPw_FRq42YZKmAZYVUV0bgEguVYfvoe2E/s1600/iovoto.jpg" /></a></div>AndreaTarchihttp://www.blogger.com/profile/06473776508682945891noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5095622989941288413.post-79693054773015703192011-08-06T07:57:00.000-07:002011-09-03T08:10:10.735-07:00La casa brucia, e la Casta si gratta<div style="text-align: justify;">Spread ai massimi storici. Declassamento dei titoli di stato USA per la prima volta nella storia. La più grande crisi finanziaria dopo il tracollo Lehman Brothers, e tutto quello che ci ritroviamo tra le mani è una classe politica completamente impreparata, che non riesce a far nulla di concreto per un'Italia nell'occhio del ciclone degli speculatori di borsa.</div><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-left: 0px; margin-right: 0px; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7w9I7Vp4jLNqXRukNOzv1LsSphU5p5YbM2oF3YvFcoHSVdEHV2i3gc3tRux8neK2bFuf1pbdDBjjd9pWP72vmeqEymlLczaMLZX9EtG14N46MOnQpTQ3zwt6YByMypK4Fj_sD7qn9boU/s1600/tremonti-berlusconi-110707202238_medium.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="224" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7w9I7Vp4jLNqXRukNOzv1LsSphU5p5YbM2oF3YvFcoHSVdEHV2i3gc3tRux8neK2bFuf1pbdDBjjd9pWP72vmeqEymlLczaMLZX9EtG14N46MOnQpTQ3zwt6YByMypK4Fj_sD7qn9boU/s320/tremonti-berlusconi-110707202238_medium.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Tremonti e Berlusconi durante la conferenza stampa.</td></tr>
</tbody></table><div style="text-align: justify;">Fino a ieri è durato il nonvedo-nonsento-nonparlo dei nostri rappresentanti che, guidati da un B. più in forma che mai nei suoi deliri del tuttovabene, non volevano altro che godere delle loro meritate vacanze dopo un anno di duro lavoro. Davvero meritate queste vacanze poi non lo sono davvero, visto che in un anno le due camere sono riuscite solo a lavorare un terzo di quanto dovevano, a bocciare due sole proposte di legge per farne arenare altre 786, ed infine sono riuscite a far quadruplicare il tempo necessario ad una legge per il suo via libera.<br />
<a name='more'></a></div><div style="text-align: justify;">Comunque vada le tanto agognate ferie per i nostri dirigenti erano arrivate e, in barba alla settimana più difficile per le borse di tutto il mondo, loro volevano riposarsi, non c'è nulla da fare. Anche il discorso alle due camere di B. tenutosi mercoledì è parso a tutti molto balneare: tutto va bene, siamo solidi, ne usciremo prima degli altri. Una mano santa per le vacanze degli onorevoli. Un po' meno per la borsa di Milano, che dopo il discorso -definito mediocre persino dall'autorevole Financial Times- del Cainano è arrivata a perdere più del 5%.</div><div style="text-align: justify;">Doccia fredda per tutti: a rischio i finanziamenti della Bce, la Spagna ci scavalca nello spread con i Bund tedeschi e l'Europa ci viene a chiedere ulteriori manovre immediate. Risultato: addio alle vacanze per i nostri rappresentanti. Poveri.</div><div style="text-align: justify;">Ieri sera B. è stato costretto a convocare una conferenza stanza straordinaria a Palazzo Chigi nella quale ha fatto dire al suo sempre più irrequieto cagnolino Tremonti che il pareggio di Bilancio sarà raggiunto non più nel 2014 ma un anno prima e che tutte e due le camere verranno riaperte la settimana prossima per delle sedute speciali in cui si cercherà di far approvare dei nuovi decreti finanziari anti-crisi. Decreti che sono stati anticipati ieri sera stesso dal Ministro dell'Economia ma che sono parsi completamente insufficienti per una crisi che si aggrava ogni giorno di più.</div><div style="text-align: justify;">Da tutti questi fatti susseguitisi nella settimana appena trascorsa ci si è accorti che in Italia sarà quasi impossibile riprendersi da questa crisi globale a causa di un evidente problema politico. Con un Premier che dal 2008 non fa altro che dire che tutto va a meraviglia quando in realtà ogni cosa sta andando a rotoli e con dei rappresentanti che più che essere preoccupati da una crisi che non li tange minimamente pensano a vacanze, vitalizi e privilegi si capisce che la situazione è critica. Per fortuna manca poco alle loro vacanze, e almeno fino a Settembre non saremo costretti ad ascoltare le loro cazzate.</div>AndreaTarchihttp://www.blogger.com/profile/06473776508682945891noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5095622989941288413.post-19625138455845467482011-07-27T10:35:00.000-07:002011-08-06T08:01:35.075-07:00Altro che precari, l'Italia peggiore (e omofoba) è la Casta<div style="text-align: justify;">293 sì, 250 no,21 astenuti. La pregiudiziale contro le aggravanti per i reati di omofobia è approvata. Sembrerà quasi di usare un'espressione riccorrente del "politichese", ma ieri la Camera dei Deputati ha veramente segnato una pagina nera della democrazia italiana. Non è bastato il voto omologo di due anni fa e la lotta che deputati come Anna Paola Concia, Pd, hanno intrapreso per una norma sacrosanta e moderna quale l'aggiunta di aggravanti in ambito penale per i reati a sfondo omofobo.</div><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 0px; margin-right: 0px; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhB4uyxClPB7gudgdgIfZW1rlVFxI_AsZ-vc9RxXzGyB-khbheKzEQnfsgozRPBgF_0OYKu_kDLdIRm4_bf3PFMxlXIh8760gb5DqFa701t2mqpfg22LRqpoZJAnuUBj3V4gMnZvn3FBxk/s1600/b770c0abd7cc339230f2bc6183b4950d84333cb7aa28f848.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhB4uyxClPB7gudgdgIfZW1rlVFxI_AsZ-vc9RxXzGyB-khbheKzEQnfsgozRPBgF_0OYKu_kDLdIRm4_bf3PFMxlXIh8760gb5DqFa701t2mqpfg22LRqpoZJAnuUBj3V4gMnZvn3FBxk/s1600/b770c0abd7cc339230f2bc6183b4950d84333cb7aa28f848.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Anna Paola Concia, Mara Carfagna e Vladimir Luxuria</td><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><br />
</td><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><br />
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</tbody></table><div style="text-align: justify;">Nulla da fare. La parte cattolica e bigotta del parlamento -Udc, Pdl e Lega- ha giudicato la legge incostituzionale, visto che tutti i cittadini devono ricevere lo stesso trattamento dalla legge e un atteggiamento diverso nei confronti delle persone omosessuali sarebbe intollerabile. Veramente coerenti con loro stessi, non c'è che dire. Il Lodo Alfano, l'immunità, il legittimo impedimento, il "frodo" Mondadori, il processo breve e il processo lungo, quelle si che sono leggi garanti della nostra Costituzione e che consentono a tutti i cittadini di essere uguali davanti alla legge. I nostri politici hanno veramente toccato il fondo di ogni decenza, e non se ne rendono conto. Probabilmente in questo modo la parte conservatrice del nostro parlamento sperava di ingraziarsi i disorientati elettori di matrice cattolica, ma in questo modo hanno reso l'Italia l'unica nazione europea che non si è adeguata al trattato di Lisbona in merito ai pari diritti dell'uomo.<br />
<a name='more'></a>“Oggi la maggior parte del Parlamento ha scelto di stare dalla parte dei violenti e non delle vittime delle violenze e delle discriminazioni..." ha esclamato Anna Paola Concia a fine scrutinio, per poi essere interrotta dal Presidente della Camera Fini. Non si può dare torto alla deputata Pd, visto che la legge proposta era solo un'ulteriore tutela a una parte largamente discriminata dei cittadini italiani. Persino il Ministro delle Pari Opportunità, Mara Carfagna, che ha lottato sino ad ora con la Concia si è astenuta dicendo: "Mi sono astenuta perché, pur non condividendo alcuni passaggi della proposta di legge presentata dal Pd, avrei preferito che si arrivasse alla discussione nel merito del provvedimento, per migliorarlo". Si sa, guai a far arrabbiare Papi Silvio. Un commento finale è arrivato anche dal segretario del Pd Bersani, anche se al momento è in tutt'altre faccende affaccendato: "E’ una vergogna, una delle pagine più brutte e spero che non passi inosservata. Eppure quando si è trattato del reato di immigrazione clandestina, non si sono fatte sofisticazioni sulla fattispecie di reato. Invece per una norma contro ogni discriminazione si è sollevato un argomento inaccettabile".Chiaro, purtroppo però i nostri rappresentanti sembrano ricordarsi della costituzione solo quando gli fa comodo.</div><div style="text-align: justify;">E' paradossale infatti dichiarare incostituzionale una legge contro l'omofobia con la scusa della disparità di diritti che si verrebbe a creare: gli omosessuali infatti non sono trattati allo stesso modo degli altri cittadini dalla società, che li discrimina e li insulta regolarmente, quindi una legge a loro tutela non sarebbe stato altro che un disincentivo al razzismo sessuale. Ma non è stato così.</div><div style="text-align: justify;">Dopo aver votato e fatto approvare leggi che andavano a favore di una persona sola -il presidente B., per inciso- per poi accorgersi di essere andati contro la Costituzione solo grazie alla Corte Costituzionale, i nostri politici non se la sono sentita di proteggere gli omosessuali dalla discriminazione. Loro, paladini dell'uguaglianza; loro, fruenti di infiniti privilegi; loro, parte di una casta; loro, rappresentanti solo di loro stessi.</div>AndreaTarchihttp://www.blogger.com/profile/06473776508682945891noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5095622989941288413.post-50081958592982083642011-07-25T07:32:00.000-07:002011-07-27T11:09:44.860-07:00NO TAV, vittime della disinformazione<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-r3FbBS1CfZYr_3F6jLGuTWDEOK5Lcajml1ddu6hT0bSbJDxUBi-lc9moBGGwpkDsaKk1msxs_lxwREyOxSH6XMxcl0pNtJfsdmOjeoLV6HtwFdXGcBfM6ZXo-nlR9u1SxCFvrTI9S4Q/s1600/300x01311517068680tiburtina.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="166" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-r3FbBS1CfZYr_3F6jLGuTWDEOK5Lcajml1ddu6hT0bSbJDxUBi-lc9moBGGwpkDsaKk1msxs_lxwREyOxSH6XMxcl0pNtJfsdmOjeoLV6HtwFdXGcBfM6ZXo-nlR9u1SxCFvrTI9S4Q/s200/300x01311517068680tiburtina.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">L'incendio alla stazione di Roma Tiburtina</td></tr>
</tbody></table><div style="text-align: justify;">Ore 4 del mattino di domenica 24 Luglio, scalo ferroviario di Roma Tiburtina. Un violento incendio divampa all'interno del cantiere sovrastante i binari di transito. L'incendio, spento dopo decine di ore di lotta dei vigili del fuoco, ha creato enormi disagi alla circolazione ferroviaria in tutta Italia e i ritardi si sono accumulati in tutte le più importanti stazioni. </div><div style="text-align: justify;">Dopo una prima indagine durante la giornata di oggi è stato appurato che l'incendio non è di origine dolosa, ma semplicemente dovuto a un cortocircuito causato dalla negligenza delle misure di sicurezza. Un incendio di natura colposa quindi, non dolosa.<br />
<a name='more'></a>Tuttavia le prime reazioni a caldo non sono state dello stesso avviso. Sin dalla mattina di ieri infatti si è subito gridato -sia da parte del mondo giornalistico, sia di quello politico- ad un'azione di matrice dolosa. E visto che la stazione di Roma Tiburtina è destinata a diventare il maggiore scalo ferroviario per l'Alta Velocità della capitale perché non dare subito la colpa a quel manipolo di violenti manifestanti senza scrupoli quali gli appartenenti al gruppo NO TAV?</div><div style="text-align: justify;">Infatti è sin dal 3 Luglio -giorno dei violenti scontri in Val di Susa per l'apertura dei cantieri per la tratta Torino-Lione- che l'attenzione della politica e della stampa, con conseguente interessamento di tutta l'opinione pubblica, si è riversata su questo movimento attivo, pacifico e non violento. Certo, in quella data ci sono stati scontri di una violenza inaudita in cui molti tra poliziotti e manifestanti pacifici sono rimasti feriti. Ma sarebbe da sciocchi e bigotti attribuire tutta la responsabilità della violenza avvenuta al movimento NO TAV, visto che è universalmente riconosciuto che in tutte le manifestazioni consistenti che si rispettino, intervengano frange estremiste che con gli ideali della manifestazione non hanno nulla a che vedere, e che, in quanto professionisti della violenza, non vedono l'ora di scendere in campo. </div><div style="text-align: justify;">Tuttavia la nostra classe politica è riuscita a far additare i manifestanti come dei veri e propri criminali e le persone che li sostengono -quali il comico Beppe Grillo- come dei fomentatori e degli istigatori alla violenza gratuita.</div><div style="text-align: justify;"><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiplLHaFUj8j3Xv3TeKC-D_-B8h3JC8sRlZhyphenhyphenyEdqGpL9sTDoE7MFbjktvk9PcBN4oWbtHO3MVsdysyIPUA68MInj82X4DkBI0dhyVBU4DCeLGX7IFMLCPYvg5OCTCnsRuCOqTK_d1okQE/s1600/no_tav_1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="250" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiplLHaFUj8j3Xv3TeKC-D_-B8h3JC8sRlZhyphenhyphenyEdqGpL9sTDoE7MFbjktvk9PcBN4oWbtHO3MVsdysyIPUA68MInj82X4DkBI0dhyVBU4DCeLGX7IFMLCPYvg5OCTCnsRuCOqTK_d1okQE/s320/no_tav_1.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Una manifestazione NO TAV in Val di Susa</td></tr>
</tbody></table>Il vero peccato però è che l'opinione pubblica, a seguito delle affermazioni politiche dettate solo da un interesse lobbistico, abbia riconosciuto nei NO TAV un elemento negativo della società, al punto di incolparli di un incendio in una stazione che con loro non ha nulla a che vedere. E dispiace ancora di più che, delle loro ragioni, in pochi si siano fatti un'idea reale, e che la verità riguardo all'oggetto della loro protesta è ai più sconosciuta.</div><div style="text-align: justify;">Il movimento NO TAV protesta contro la costruzione della linea Torino-Lione, parte del progetto di un unica linea europea dell'Alta Velocità che collega Lione a Budapest. La disinformazione li ha resi dei</div><div style="text-align: justify;">mostri egoisti, come detto in precedenza, tuttavia le loro ragioni sono più che valide. Difatti dietro la costruzione di questo tratto ferroviario ci sono solamente gli interessi di svariate lobby che -come di consueto- la nostra Casta ha subito fatto di tutto per accontentare. La costruzione sarà infatti dispendiosissima e completamente inutile visto che l'attuale linea di collegamento tra Torino e Lione, quella del Frejus, è largamente sottoutilizzata.</div><div style="text-align: justify;">I sostenitori della TAV tuttavia per portare acqua al proprio mulino di interessi hanno messo in ballo la questione ecologica, affermando che con la costruzione della linea TAV l'inquinamento automobilistico diminuirebbe esponenzialmente. Nulla di più falso. Non solo l'inquinamento rimarrebbe lo stesso, ma la costruzione dei vari tunnel non farebbe altro che inquinare le falde acquifere -come già è successo nel Mugello per la costruzione della tratta Firenze-Bologna- e rovinare con ingenti quantità di uranio ed amianto le Alpi piemontesi.</div><div style="text-align: justify;">Una pazzia, dunque. Una bellissima zona del nostro Paese data in mano agli interessi senza scrupoli delle lobby e dei politici che le sostengono. Chiunque fosse minimamente informato sui fatti non potrebbe che approvare il coraggioso operato di questo movimento, ma invece la disinformazione regna sovrana. Disinformazione ed ignoranza che fanno approvare le dichiarazioni della nostra classe dirigente, che non fa altro che infilare segatura nelle nostre menti. Come nei migliori regimi.</div>AndreaTarchihttp://www.blogger.com/profile/06473776508682945891noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5095622989941288413.post-41588521815648735702011-07-23T08:30:00.000-07:002011-07-25T09:59:06.700-07:00Politica vs Giustizia. La fine di un'epoca<div style="text-align: justify;">Basta sfogliare senza tanta attenzione un quotidiano, o scorrere distrattamente i titoli iniziali di un qualsiasi telegiornale per accorgersi che su tutte le cronache possibili all'interno dell'informazione troneggia incontrastata quella politica e che in essa l'argomento che riduce tutti gli altri ad un mero ruolo di terza pagina o di approfondimento è quello che riguarda la giustizia. O magari la giustizia politica.</div><div style="text-align: justify;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgp52GV5oSgf1QvxfKJifJ2OZJATcmrSNMqCYia3chMOi1VYWiqvrlQ11YSNvHZ5wA1U6q-dNTIjmV_oT-Nr3pUKWYICom0dEtVuXs3K3z_PMFCMphL56-iPIP2T2RTzsk4_zCV_HBxx9c/s1600/laleggeeugualepertutti.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="141" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgp52GV5oSgf1QvxfKJifJ2OZJATcmrSNMqCYia3chMOi1VYWiqvrlQ11YSNvHZ5wA1U6q-dNTIjmV_oT-Nr3pUKWYICom0dEtVuXs3K3z_PMFCMphL56-iPIP2T2RTzsk4_zCV_HBxx9c/s200/laleggeeugualepertutti.jpg" width="200" /></a>Non è di certo un dramma, né una sensazionale scoperta: i giornalisti devono -o più propriamente dovrebbero- interessarsi e far interessare l'opinione pubblica su ciò che più da vicino li riguarda, cioè la politica, il modo in cui i nostri rappresentanti prendono delle importanti decisioni che ci riguardano tutti, in prima persona. Ecco il perché della frequenza di notizie riguardanti la cronaca politica. <br />
<a name='more'></a>E la giustizia? La risposta è ancora più semplice: il motivo per cui si tratta così spesso di giustizia e di riforme sulla giustizia all' interno di qualsiasi mezzo d'informazione è perché la stragrande maggioranza dei nostri rappresentanti non ha in mente altro se non salvare la propria pellaccia e quella dei propri compagni di merende dalle spietate grinfie dei magistrati.</div><div style="text-align: justify;">Tutti i dubbi sono cancellati: la Casta può difendersi dalla legge legiferando, quindi lo fa. E i giornalisti (compreso il trio Sallusti-Belpietro-Minzolini) informano su questo, ognuno distorcendo la realtà favorendo il politico che lo sostiene.</div><div style="text-align: justify;">Proprio nei giorni scorsi il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è intervenuto sul tema della giustizia, poiché come si sa negli ultimi tempi il rapporto tra politica e magistratura si sta preoccupantemente incrinando. In particolare il Capo dello Stato in un primo intervento ha ammonito i magistrati esortandoli a "farsi carico delle aspettative della collettività, per impedire gli attriti e le contrapposizioni tra politica e giustizia", per poi aggiustare il tiro solo due giorni dopo affermando di "aver richiamato a comportamenti che non offuschino la credibilità ed il prestigio dei magistrati e non indeboliscano l'efficacia dei loro interventi a tutela della legalità".</div><div style="text-align: justify;">Chiacchere, nient'altro. Chiacchere quelle dei politici. Chiacchere quelle dei giornalisti. Chiacchere persino quelle del Presidente della Repubblica. La realtà è una e una sola, ossia che il paese è in mano ha un gruppo di obsoleti criminali corrotti e bavosi che non fanno altro che promulgare leggi ad personam -o meglio ad castam- inveendo contro le toghe che per quanto è in loro potere cercano di salvare il Paese da un oblio senza fine fatto di corruzione e pornografia.</div><div style="text-align: justify;">Ingenua demagogia, si potrà dire. Ma non è così. Difatti in un paese dove la legalità invece di essere un principio assodato, difeso -e magari anche promulgato come esempio da chi ci governa- è un muro che si cerca in continuazione di scavalcare con ogni sorta di mezzo, i magistrati hanno dimostrato di essere l'ultimo baluardo difensivo della nostra Costituzione, trattando i potenti come ogni altro cittadino e impedendogli per quanto in loro potere di trasformare il parlamento in un "bordello dei balocchi".</div><div style="text-align: justify;">Come vent'anni fa si è arrivati alla fine di un'epoca: non c'è più fiducia in una classe dirigente che ha dimostrato di avere un'esercito di scheletri nell'armadio e di non interessarsi a nient'altro che alla propria salvaguardia. Stavolta le monetine non bastano più: è necessaria una vera e propria "catarsi" delle alte sfere. Basta riforme della giustizia, basta inutili lotte di partito: l'Italia ha bisogno di risposte serie, adesso.</div><div style="text-align: justify;">B.e tutti coloro che occupano le poltrone del potere da oltre vent'anni solo per proteggersi dalla giustizia -che non fa altro che svolgere le proprie mansioni- dovrebbero capire che arrivato il momento di lasciare posto a chi al nostro Paese ci tiene, per davvero.</div>AndreaTarchihttp://www.blogger.com/profile/06473776508682945891noreply@blogger.com0