Ne serve di tempo, per crearsi una vera idea politica. Bisogna guardarsi attorno, osservare, ascoltare, pensare, formarsi uno spirito critico. -Questo tizio non mi piace, non voglio che mi rappresenti, quest' altro ha delle belle idee, ma non mi sembra per niente determinato. Ecco, lui sì che incarna tutto ciò in cui credo, vedo una fiamma ardergli negli occhi: a lui andrà la mia fiducia, e il mio voto.- Semplici pensieri. Comuni. Come può ognuno di noi non avere una sana e ben salda idea politica? Peccato che adesso non sia più così semplice affidarsi alla politica e sia ancora più difficile credere che qualcuno possa lottare seriamente per noi.
Pierluigi Bersani |
Questi sono i giorni dell'ennesima manovra economica pasticciata ed inutile, le ore della vergogna per un governo che ha perso anche l'ultima goccia di credibilità che aveva in Europa e nel mondo e per un premier che per l'ennesima volta umilia il popolo italiano facendosi ribeccare con le mani nella marmellata, o meglio nel suo portafoglio per pagare "i suoi papponi spacciatori di cocaina" -come scrive il Times-. D'accordo, il partito politico che ci governa ha perso la nostra fiducia, oltre che quella del mondo intero. Ci ha fatto passare per gli zimbelli d'Europa, per un popolo di corrotti e puttanieri.
Che si fa? Ci si gira dall'altra parte, naturalmente. Se non risponde il governo ai miei bisogni, mi potrò almeno rifugiare nell'opposizione. Se non è Pdl, allora sarà Pd, no? Mi giro allora, e cosa vedo? Vedo un partito politico che dovrebbe incarnare i miei ideali completamente frammentato, che non riesce a mettersi d'accordo sulle più basilari decisioni. Vedo Bersani che non fa altro che bofonchiare con in bocca il suo sigaro su appoggi al governo e su mobilitazioni e proposte che non si sono mai viste, che promette di cambiare le cose quando non riesce nemmeno a mettere d'accordo i suoi fedelissimi.
Mi sono girato, ma vedo il vuoto, o poco più. Vedo il Pd che ha lo stesso numero di imputati per corruzione della destra, che non tiene nemmeno fede al proprio programma astenendosi dal voto sull'abolizione delle province, che cerca di sabotare il referendum di giugno mettendo poi il cappello sulla vittoria appena ottenuta, che critica dalla mattina alla sera Berlusconi -impresa non ardua, a dire la verità- ma che non propone nulla di buono per il paese, e che quando finalmente potrebbe fare qualcosa di veramente utile appoggiando la base del suo stesso partito che vuole cambiare l'attuale legge elettorale -che è causa maggiore della malapolitica di oggi- con il sacrosanto referendum contro le liste di partito, non solo fa finta di nulla dicendo di voler risolvere tutte le questioni in parlamento -senza una maggioranza-, ma non concede neanche dei banchetti di firma alle proprie "feste democratiche".
-Non voto per la destra, ché mi fa schifo. Mi giro, ma intorno a me c'è solo il vuoto. Lo sai che faccio allora? Non voto, sono stufo.-
E' così che muore la democrazia. Ci rimane solo il referendum, per cambiare le cose. Almeno per quello lottiamo. E firmiamo.
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