lunedì 25 luglio 2011

NO TAV, vittime della disinformazione

L'incendio alla stazione di Roma Tiburtina
Ore 4 del mattino di domenica 24 Luglio, scalo ferroviario di Roma Tiburtina. Un violento incendio divampa all'interno del cantiere sovrastante i binari di transito. L'incendio, spento dopo decine di ore di lotta dei vigili del fuoco, ha creato enormi disagi alla circolazione ferroviaria in tutta Italia e i ritardi si sono accumulati in tutte le più importanti stazioni. 
Dopo una prima indagine durante la giornata di oggi è stato appurato che l'incendio non è di origine dolosa, ma semplicemente dovuto a un cortocircuito causato dalla negligenza delle misure di sicurezza. Un incendio di natura colposa quindi, non dolosa.
Tuttavia le prime reazioni a caldo non sono state dello stesso avviso. Sin dalla mattina di ieri infatti si è subito gridato -sia da parte del mondo giornalistico, sia di quello politico- ad un'azione di matrice dolosa. E visto che la stazione di Roma Tiburtina è destinata a diventare il maggiore scalo ferroviario per l'Alta Velocità della capitale perché non dare subito la colpa a quel manipolo di violenti manifestanti senza scrupoli quali gli appartenenti al gruppo NO TAV?
Infatti è sin dal 3 Luglio -giorno dei violenti scontri in Val di Susa per l'apertura dei cantieri per la tratta Torino-Lione- che l'attenzione della politica e della stampa, con conseguente interessamento di tutta l'opinione pubblica, si è riversata su questo movimento attivo, pacifico e non violento. Certo, in quella data ci sono stati scontri di una violenza inaudita in cui molti tra poliziotti e manifestanti pacifici sono rimasti feriti. Ma sarebbe da sciocchi e bigotti attribuire tutta la responsabilità della violenza avvenuta al movimento NO TAV, visto che è universalmente riconosciuto che in tutte le manifestazioni consistenti che si rispettino, intervengano frange estremiste che con gli ideali della manifestazione non hanno nulla a che vedere, e che, in quanto professionisti della violenza, non vedono l'ora di scendere in campo. 
Tuttavia la nostra classe politica è riuscita a far additare i manifestanti come dei veri e propri criminali e le persone che li sostengono -quali il comico Beppe Grillo- come dei fomentatori e degli istigatori alla violenza gratuita.
Una manifestazione NO TAV in Val di Susa
Il vero peccato però è che l'opinione pubblica, a seguito delle affermazioni politiche dettate solo da un interesse lobbistico, abbia riconosciuto nei NO TAV un elemento negativo della società, al punto di incolparli di un incendio in una stazione che con loro non ha nulla a che vedere. E dispiace ancora di più che, delle loro ragioni, in pochi si siano fatti un'idea reale, e  che la verità riguardo all'oggetto della loro protesta è ai più sconosciuta.
Il movimento NO TAV protesta contro la costruzione della linea Torino-Lione, parte del progetto di un unica linea europea dell'Alta Velocità che collega Lione a Budapest. La disinformazione li ha resi dei
mostri egoisti, come detto in precedenza, tuttavia le loro ragioni sono più che valide. Difatti dietro la costruzione di questo tratto ferroviario ci sono solamente gli interessi di svariate lobby che -come di consueto- la nostra Casta ha subito fatto di tutto per accontentare. La costruzione sarà infatti dispendiosissima e completamente inutile visto che l'attuale linea di collegamento tra Torino e Lione, quella del Frejus, è largamente sottoutilizzata.
I sostenitori della TAV tuttavia per portare acqua al proprio mulino di interessi hanno messo in ballo la questione ecologica, affermando che con la costruzione della linea TAV l'inquinamento automobilistico diminuirebbe esponenzialmente. Nulla di più falso. Non solo l'inquinamento rimarrebbe lo stesso, ma la costruzione dei vari tunnel non farebbe altro che inquinare le falde acquifere -come già è successo nel Mugello per la costruzione della tratta Firenze-Bologna- e rovinare con ingenti quantità di uranio ed amianto le Alpi piemontesi.
Una pazzia, dunque. Una bellissima zona del nostro Paese data in mano agli interessi senza scrupoli delle lobby e dei politici che le sostengono. Chiunque fosse minimamente informato sui fatti non potrebbe che approvare il coraggioso operato di questo movimento, ma invece la disinformazione regna sovrana. Disinformazione ed ignoranza che fanno approvare le dichiarazioni della nostra classe dirigente, che non fa altro che infilare segatura nelle nostre menti. Come nei migliori regimi.

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