A volte mi capita di accendere la Tv. Non che sia contrario alla sua esistenza: la Televisione è tutto ciò che tiene in contatto -in modo veritiero o no- la gente comune con il mondo intero e con quei fatterelli che ogni giorno vi accadono. Il fatto è che ogni volta ce la accendo provo un moto di disgusto. Informazione di partito. Donne seminude. Marketing di tutto ciò che sia comprabile, ma questa è un'altra storia
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Luca Telese e nicola porro. |
Tuttavia ieri mi è capitato di accenderla dopo cena. Su La7 c'era InOnda, il programma di approfondimento di Luca Telese e -appreso con mio grande dispiacere solo ieri- la new entry Nicola Porro, vicedirettore del Giornale di famiglia. Sorvoliamo sul fatto a dir poco incredibile della sostituzione di Luisella Costamagna per misteriose pressioni politiche su La7 affinché un Berluschino affiancasse Telese nella conduzione del programma. Soffermiamoci su ciò che è stato detto e fatto durante la puntata.
Ospite della trasmissione era Nichi Vendola. Telese era come se non esistesse. Il giornalista di B. ha passato quaranta minuti interi a cercare di far cedere Vendola su qualsiasi cosa gli venisse in mente, pur di farlo crollare. Il mio sguardo era attonito. Ha toccato il suo operato in Puglia. Ha cercato di schernirlo per la sua omosessualità, e quando è stato mandato l'audio di Fede che insulta il presidente di Sel chiamandolo "culattone che non capisce la differenza tra dietro e davanti", Porro ha difeso Emilio dicendo che era legittimato. Legittimato.
Poi si è aperto un collegamento con dei militanti della base della Lega. Vendola ha chiesto loro spiegazioni -più che giustamente- sul perché la Lega due mesi fa mandò in galera Papa per poi adesso incoerentemente dipingersi come i garantisti dei garantisti. I leghisti hanno bofonchiato qualcosa sul suo linguaggio troppo forbito, ma lasciamo stare. Invece Porro è riuscito a dire a Vendola di tacere, perché "voi avete fatto lo stesso con Tedesco". Voi. Purtroppo Porro non sa che è stata proprio la Lega a salvare il senatore del Pd dal carcere. E non sa nemmeno che Vendola in questa legislazione non c'è nemmeno in Parlamento.
La ciliegina sulla torta è arrivata quando è stato mandato un servizio su Taranto, città super-inquinata da diossina, i cui cittadini, da quando Vendola ha approvato una legge per diminuire sotto il livello imposto dall'Ue le emissioni delle fabbriche, adesso stanno molto meglio, anche fisicamente. Apparentemente sembrerebbe non ci sia nulla da dire. Ma non per un giornalista che ha ricevuto l'incarico -da chissà chi- di sputare veleno su chiunque fosse nemico del reuccio di Arcore. Porro ha risposto che "non riesce a capire come mai i sinistroidi debbano sempre fare i primi della classe, quando c'era già una legge Europea sulle emissioni cancerogene". Scusa, Porro, se si è cercato di far star meglio i bambini malati di tumore a causa della diossina. Scusa se la via ecologica va presa al più presto, se vogliamo evitare un disastro.
Avevo il telecomando in mano, mi è scivolato piano dalle dita finendo sul pavimento in un sparpagliarsi di pile ed imprecazioni. Non sono mai stato così nauseato. Com'è possibile che un vecchio di settantacinque anni, alla fine della sua vita politica fatta di disonestà, abbia ancora il coraggio di mandare dei tirapiedi bavosi a difendere delle posizioni indifendibili sulle reti nazionali? E com'è possibile che questo Paese di corrotti ancora glielo permetta?
Poi ho smesso di pormi domande, ero stanco. Ho spento la Tv, ho lanciato il telecomando sul divano e sono uscito in giardino. Mi sono acceso una sigaretta.
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