mercoledì 12 ottobre 2011

Rabbia.

A volte mi pongo delle domande che creano in me una tale rabbia da star male. Partono dallo stomaco, schiumano di bile e vorrebbero uscire in un grido violento, disperato. Rispondere ad esse sarebbe semplice. Esaurirle sarebbe elementare. Applicarle ancora di più. Eppure la realtà si rifiuta di accettare la mia logica. Rimangono là, sospese, sole.
Leggendo i giornali è nata in me una di quelle domande. Rabbiosa. Sono venuto a conoscenza dei soliti vecchi politici, troppo affezionati alle loro poltrone di potere da potersene staccare. Sebbene abbiano dimostrato in varie legislature nelle quali si sono fatti rappresentanti delle idee dei cittadini di non essere in grado di far nulla se non di badare ai propri interessi, loro sono ancora là. A sbavare sulle loro maledette poltrone.
Ieri mi è comparsa agli occhi un'altra ennesima dimostrazione di questa realtà.
La solita vecchia, avariata zuppa.
Berlusconi sale in Parlamento, è certo di ottenere una gloriosa vittoria. Viene battuto per un voto su un tema importante come il pareggio di bilancio. S'infuria, esce dall'aula scurissimo in volto. Due ore dopo minimizza l'accaduto che ha travolto il suo governo. Il giorno dopo annuncia l'ennesima fiducina per salvare gli scranni di maggioranza ai suoi vecchi amici bavosi.
La domanda si forma e cresce e esplode. Com'è possibile accettare tutto ciò? Perché dobbiamo ancora accettare che questi vecchi inutili continuino a fare i loro comodi senza pensare a coloro che rappresentano? Perché continuano a prenderci in giro, e perché noi continuiamo a permetterglielo? Perché non c'è ricambio generazionale in quelle due "camere di riposo"? Perché noi giovani dobbiamo essere considerati la generazione dei fannulloni, quando non ci viene nemmeno permesso di esprimere le nostre idee e di rappresentarle?
Le risposte seguono fulminee alle domande nella mia testa. Non permettere che i politici possano ricandidarsi per più di tre legislature. Vietare ai politici indagati di sedere in Parlamento. Consentire ai giovani di fare politica. Una politica sincera, vera. Informare i cittadini sin da quando sono a scuola, perché siano preparati e decisi nel proteggere le loro idee.
Risposte semplici, in apparenza. Eppure non hanno presa con questa realtà. Sono solo fumo.
Nepotismo. Corruzione. Interessi economici. Mafia. Queste sono le uniche riposte possibili alle mie domande. Questo è ciò che è normale in Italia. Non i miei vaneggiamenti.
La mie domande muoiono prima di esplodere. L'urlo è strozzato, privo d vita.

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